Il Tirreno

Discariche

Ex Rimateria, voto trasversale: il progetto non piace al consiglio

L’ingresso agli impianti di Rinascenza Toscana a Ischia di Crociano (foto Paolo Barlettani)
L’ingresso agli impianti di Rinascenza Toscana a Ischia di Crociano (foto Paolo Barlettani)

È in corso la conferenza dei servizi per ampliare la discarica a Ischia di Crociano. La società Rinascenza Toscana chiede la riconfigurazione dei siti presenti nell’area

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PIOMBINO. Si aggiornerà tra due settimane la conferenza dei servizi chiamata a decidere sul futuro delle discariche a Ischia di Crociano, che sono gestite da Rinascenza Toscana. All’esame sul tavolo della seduta del 28 settembre è arrivato il progetto della società, che non prevede l’occupazione di nuovo suolo ai fini di smaltimento rifiuti, ma la riconfigurazione delle discariche già presenti nell’area. Mentre alla vigilia della seduta a esprimersi è stato il consiglio comunale di Piombino che all’unanimità ha approvato la mozione proposta dalla maggioranza. In pratica, il documento impegna il sindaco Ferrari a comunicare alla Regione Toscana la contrarietà alla modifica delle prescrizioni sulla tipologia di rifiuti che possono essere conferiti.

C’è dell’altro nella mozione. Nel documento si ribadisce la “netta contrarietà a ogni progetto di ampliamento delle attuali discariche e di realizzazione di nuove discariche, prive di qualunque riferimento al contesto locale con la conseguente prefigurazione di uno scenario ambientale che va a colpire ulteriormente un territorio già troppo sacrificato”, per stare alla lettera del documento che ha messo d’accordo i 19 consiglieri presenti al voto.

La rotta del piano industriale di Rinascenza Toscana si muove su ciò che è già possibile fare: dare gambe al cosiddetto progetto di Variante 2, opere di chiusura discarica ex Lucchini e riprofilatura opere di chiusura discarica ex Rimateria, in tutto 350mila metri cubi in cui conferire ulteriori rifiuti togliendo la prescrizione imposta nella Via del 2019 che destina gli spazi a quelli di tipo siderurgico. Il contratto di affitto delle aree sottoscritto dalla società con l’Agenzia del Demanio non prevede più il vincolo di conferire nella discarica ex Lucchini esclusivamente rifiuti di origine siderurgica. Ed è un passaggio contestato dal Comune di Piombino che sul punto è ricorso al Tar della Toscana. Ma di fatto è una possibilità che si è creata a seguito del fallimento Rimateria, con l’Agenzia che si è trovata a definire un contratto di affitto ex novo.

In Regione è in corso la conferenza dei servizi istruttoria e non decisoria. L’aggiornamento della seduta sarebbe legato alla necessità di approfondimenti in merito ai pareri sulla possibilità di conferire nel sopralzo dell’ex Lucchini rifiuti di matrice organica, rispetto all’originaria prescrizione che fossero di tipo siderurgico.

Il passaggio consiliare viene salutato con favore dal Comitato Salute pubblica. «Il voto unanime ci conforta e si ricollega alla nostra posizione ribadita anche nell’assemblea pubblica tenutasi all’Hotel Centrale in questi giorni, la città ha già pagato un prezzo troppo alto – afferma il Comitato in una nota –, occorre proteggere i centri abitati intorno alla discarica, occorre prospettare un diverso futuro produttivo che valorizzi le nostre risorse naturali, culturali, paesaggistiche e storiche». Che prosegue: «Le richieste di modifiche per il conferimento di rifiuti speciali da parte della società Rinascenza è un primo passo invece per tentare di far rinnegare quanto la Regione aveva già stabilito, in 19 mesi di conferenze, con la limitazione di soli rifiuti industriali del nostro sito e con progetti “legati” alla riqualificazione in un quadro delineato dalle previsioni urbanistiche». E conclude: «La procedura regionale inerente l’istanza di Rinascenza ci risulta ancora in corso e un pronunciamento così netto del consiglio comunale sicuramente inciderà sulle decisioni che tale istituzione dovrà prendere».l

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