Il Tirreno

Tragedia sfiorata

San Vincenzo, aereo cade in mare. Cosa è successo? La manovra del pilota e il grande spavento

di Luca Centini

	Il bimotore sulla spiaggia di San Vincenzo
Il bimotore sulla spiaggia di San Vincenzo

Paura sulla spiaggia di Riva degli Etruschi per un incidente capitato a un ultraleggero. Il motore s’è spento in volo, tragedia scongiurata grazie a un ammaraggio d’emergenza

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SAN VINCENZO. I bagnanti che si trovavano sulla spiaggia di fronte a Riva degli Etruschi hanno visto quel piccolo aereo passare sopra le loro teste, in volo verso Baratti. Poi è spuntato di nuovo, stavolta diretto verso nord. A bassa quota, troppo bassa. Il motore perde giri, l’elica si blocca, fino a quando il velivolo plana sulla superficie del mare, per poi "piantarsi" in acqua ad alcune decine di metri dalla riva. Sono solo alcune immagini dell’incidente aereo che si è verificato ieri, intorno alle 13 a San Vincenzo.

Una potenziale tragedia che, per fortuna, si è risolta soltanto con un grande spavento. Il pilota, il livornese Stefano Pracchia di 65 anni, è uscito praticamente illeso dalla cabina di pilotaggio dell’ultraleggero, aiutato da alcuni bagnanti e dai bagnini del Consorzio dei balneari che, nonostante la stagione al termine, ancora presidiano i punti più pericolosi della spiaggia, garantendo un servizio di sicurezza per chi ancora frequenta le nostre spiagge.

L’ammaraggio di emergenza di fronte alla spiaggia di Riva degli Etruschi è riuscito, tanto che il velivolo ha riportato solo alcune ammaccature e la rottura del vetro anteriore. Per fortuna, quando l’aereo è caduto non c’erano bagnanti in mare. Probabilmente se l’incidente si fosse verificato ad agosto, l’epilogo sarebbe stato completamente diverso.

Il grande spavento

È l’ora di pranzo. Sulla spiaggia di fronte al Villaggio Riva degli Etruschi i bagnanti sono pochi. Valerio Pozzi, bagnino di 50 anni di Livorno, è seduto sulla torretta 16, quando vede passare sopra la propria testa il bimotore ad ala fissa. «Ho notato subito che c’era qualcosa di strano - racconta il bagnino Valerio che ha lavorato per tutta l’estate sul litorale di San Vincenzo - volava basso, poi è sparito per tornare poco dopo, diretto verso nord. Ho sentito il motore calare di giri e l’elica che si fermava. Il pilota è riuscito a far planare il mezzo sull’acqua, fino a quando si è "zuccato" con la parte anteriore in acqua». Il bagnino è partito a corsa, ha percorso circa 500 metri e poi si è gettato in mare per raggiungere l’uomo in difficoltà. Nel frattempo Angelini, bagnino della torretta 14, situata più a sud, è arrivato con il patino. In mare c’erano già alcuni bagnanti che avevano raggiunto il pilota e lo avevano aiutato a uscire dalla cabina di pilotaggio. L’uomo ha riportato solo alcune escoriazioni a un braccio. Anche il bimotore, nonostante la disavventura, non è uscito malconcio dall’ammaraggio di emergenza. «Poteva finire male - racconta il bagnino piombinese Lorenzo Angelini - per fortuna c’era poca gente e nessuno che in quel momento stava facendo il bagno. Poteva capitare un disastro». Il vento di maestrale ha aiutato le operazioni di soccorso, avvicinando il mezzo verso riva e facilitando le operazioni di recupero dello scafo al quale hanno partecipato anche i bagnanti che si trovavano sul posto. Secondo quanto ricostruito dalla guardia costiera, che una volta arrivata sul posto ha compiuto gli accertamenti su quanto accaduto, il bimotore ad ala fissa (di una lunghezza complessiva pari a 6 metri e 20 centimetri, sarebbe caduto a circa duecento metri da riva, per poi essere trascinato dalla corrente più vicino alla linea di costa.

Cosa è successo

Sulla spiaggia di fronte al villaggio di Riva degli Etruschi sono arrivati gli uomini della guardia costiera, i carabinieri e gli agenti della polizia municipale di San Vincenzo. Il pilota dell’aereo è stato ascoltato dai militari e ha raccontato quanto avvenuto in volo. Il bimotore, di proprietà del 65enne di Livorno, è decollato da Cecina. La causa dell’incidente, secondo quanto emerso dai primi accertamenti, un guasto tecnico al motore. Il pilota ha mostrato esperienza e prontezza nell’affrontare l’emergenza: quando il motore si è spento in volo è riuscito a sfruttare le condizioni del vento manovrando il velivolo come fosse un aliante. L’impatto con la superficie dell’acqua è stato gestito nel modo adeguato, tanto che i danni riportati al mezzo sono trascurabili. L’uomo è uscito indenne dall’incidente, tanto che ha rifiutato le cure dei volontari del 118 che sono intervenuti nel luogo dell’incidente.

Nessun danno ambientale

La sensazione di un pericolo scampato si può estendere anche all’ambiente marino. Nonostante l’ammaraggio dell’emergenza e l’urto con la superficie dell’acqua non si sono verificati sversamenti di carburante e di altri materiali, secondo quanto accertato dal personale della guardia costiera. Insomma, una brutta avventura che tuttavia si è conclusa con un lieto fine.

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