Il Tirreno

Il caso

Elba, il grido di allarme delle associazioni: «Abbiamo bisogno di volontari»

di Antonella Danesi
Elba, il grido di allarme delle associazioni: «Abbiamo bisogno di volontari»

A Portoferraio è sempre più complicato coprire i turni dell’automedica. In estate i vuoti sono colmati alla meglio grazie alle “vacanze di servizio”

01 giugno 2023
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PORTOFERRAIO. «Abbiamo bisogno di volontari». Parte dall’isola l’ appello accorato delle associazioni di volontariato che stanno vivendo una situazione simile a quanto si registra un po' su tutta la regione: la carenza di volontari. Dopo il periodo del Covid diventa sempre più difficile trovare chi è disposto a mettersi a disposizione del volontariato.

«Ci rivolgiamo ai più giovani – è l’appello di Vincenzo Fornino e Antonella Mazzei del Santissimo Sacramento di Portoferraio – abbiamo bisogno di volontari perché per noi è sempre più difficile lavorare così. Penso ai più giovani perché magari sono più liberi, anche se capisco che oggi gli impegni sono veramente tanti. Ma fare del bene al prossimo significa fare del bene anche alla propria coscienza». L’appello di Fornino è verso ragazzi e ragazze che durante il giorno sia la mattina o il pomeriggio possono avare delle ore libere. Ma non è facile riuscire raggiungere i numeri necessari. Su Portoferraio ci sono tre associazioni, e su tutta l’isola d’Elba si contano 8 Anpas, 5 Misericordie e 2 Croce Rossa. E forse una delle cause è proprio questa frammentazione che richiede alti numeri di volontari, mentre al contrario ce ne sono sempre meno disposti a frasi avanti.

«Durante il periodo della pandemia – fa presente Simone Meloni della Misericordia di Portoferraio – abbiamo avuto un grande avvicinamento di persone che non avevano mai fatto volontariato ma si sono messi a disposizione, soprattutto per il sociale». Ora invece racconta che non solo si sono persi quelli, ma c’è anche un grande calo di interesse anche da parte di tanti giovani «che – considera – non si avvicinano più al mondo del volontariato nel soccorso». Tutte e tre le associazioni portoferraiesi sono in affanno anche per coprire i turni sull’automedica. «Siamo pochi e abbiamo bisogno di nuovi volontari che si formino per questo scopo», è l’appello di Fornino. Ma forse oltre agli impegni che i giovani hanno sono i corsi di formazione da dover fare per arrivare ad avere una preparazione congrua, a scoraggiare chi si vuole avvicinare al settore. Il problema è diffuso ma per certe realtà in estate la situazione migliora come per la Misericordia che tampona con i volontari che vengono a fare la vacanza di servizio. Si danno il cambio ogni settimana e possono coprire le carenze locali. «Il problema – fa presente Meloni – si pone soprattutto nel periodo invernale quando restiamo solo noi. Vengono garantite le emergenze, ma quello che soffre è il servizio sanitario di trasporto». I volontari presenti infatti devono coprire le emergenze ma quelli in sofferenza sono i servizi al cittadino che diventa sempre più difficile assicurare vista la carenza di volontari. Per queste mansioni sono previsti corsi di livello base. E questo può essere un incentivo.

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