Alluvioni, il sindaco di Campo dell’Elba: «Vapelo e aeroporto sono le aree più a rischio»
Il primo cittadino Montauti interviene sul tema della tenuta idrogeologica. «È indispensabile pensare a uno sviluppo senza altro consumo di suolo»
CAMPO NELL’ELBA. L’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna fa riflettere sulla situazione dell’Isola d’Elba. Ora è il momento di valutare come prevenire e affrontare i rischi che comporta il cambiamento climatico. A intervenire sulla questione è il sindaco di Campo nell’Elba Davide Montauti che ha ricordato che l’evento di questi giorni «deve costringere tutti noi a una profonda riflessione tesa a prevenire conseguenze drammatiche legate ai mutamenti climatici». Rievocando soprattutto quanto accaduto nell’ultimo grosso evento alluvionale che ha colpito il paese 12 anni fa. L’amministrazione comunale ha ritenuto opportuno avere un quadro aggiornato della situazione e ha commissionato uno studio idraulico del territorio, approvato dal Genio civile che accompagna il piano operativo.
«Lo studio - fa sapere il sindaco - evidenzia la fragilità del nostro territorio e mostra quali sono le zone più a rischio». Fragilità confermate dagli eventi che si sono manifestati in territorio campese negli ultimi 20 anni, alcuni dei quali hanno provocato ingenti danni, sul territorio e anche una vittima. «Nel 2002 e nel 2011 - ricorda Montauti - nel nostro Comune ci sono state due alluvioni e questo dato reale deve essere un monito per tutte le scelte future su un eventuale consumo del suolo». Nello studio risultano a più alto rischio idraulico la zona del Vapelo e l’area all’interno della quale ricade l’aeroporto, tema caldo di questi ultimi giorni visto che per realizzare il progetto di allungamento della pista secondo uno studio di prefattibilità si dovrebbe intervenire su due fossi.
«Guardare al futuro delle giovani generazioni significa preservare il ’bene ambiente’ e il suo sempre più fragile equilibrio - aggiunge il primo cittadino - e mettere in sicurezza una Comunità con scelte che evitano il consumo di suolo per prevenire le conseguenze, inevitabili, a causa dei cambiamenti climatici». Lo studio commissionato dal Comune è uno strumento utile «ma è anche necessario pensare ad uno sviluppo del territorio dove vanno ridotti al minimo i rischi - afferma ancora - evidenzia le zone a rischio idraulico ed è un indicatore importante per la messa in sicurezza del territorio perché, ad esempio, si fissano i battenti idraulici che identificano il livello che potrebbe raggiungere l’acqua a causa di una ipotetica alluvione».
In questi anni alcuni importanti interventi sono stati fatti in questa direzione dall’amministrazione comunale campese come il detombamento del fosso di Segagnana, il rifacimento del muro di sponda del fosso del Bovalico e il rifacimento del ponte sul fosso degli Alzi attualmente in cantiere».