Il Tirreno

Disagi

Le navi sono ferme per il maltempo e i pazienti oncologici non possono rientrare all’Elba

Il gruppo dei volontari della Pubblica Assistenza e la loro coordinatrice Alessia Angelini
Il gruppo dei volontari della Pubblica Assistenza e la loro coordinatrice Alessia Angelini

Ospitati dalla Pubblica assistenza di Piombino

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PIOMBINO. Un imprevisto legato al maltempo ha rischiato di creare un grave disagio a quattro pazienti elbani che l’altra sera erano di rientro dall’ospedale di Livorno, dove erano stati accompagnati con un mezzo della Pubblica Assistenza di Cavo a fare terapie oncologiche. Quando sono arrivati a Piombino hanno trovato una brutta sorpresa: erano stati sospesi i collegamenti con i traghetti per l’isola d’Elba. Nel frattempo alla Pubblica Assistenza di Piombino, come racconta Alessia Angelini, responsabile dei volontari, era arrivata una telefonata dal presidente dell’associazione di volontariato di Cavo che chiedeva ospitalità sia per i pazienti che per l’autista che li aveva accompagnati a Livorno. Uno di loro ha trovato ospitalità a Livorno ed è tornato indietro.

«Abbiamo cercato subito il modo di aiutarli – racconta Alessia – per una notte abbiamo dormito sul divano e lasciato il nostro posto letto e quello del dipendente che era in servizio ai nostri ospiti, costretti a fermarsi per il maltempo». Ovviamente la soluzione proposta ha permesso a questi cittadini di tirare un sospiro di sollievo, evitando di dover pagare un pernottamento in una struttura ricettiva. Per risolvere il problema dell’ospitalità delle quattro persone, si è attivato anche da Portoferraio il coordinatore delle Pubbliche Assistenze isolane, Paolo Magagnini, che ha contattato i responsabili della omologa struttura piombinese.

«Quando sono arrivati nela sede della nostra associazione – dice Angelini – ci hanno ringraziato per avere alleviato il loro disagio, fornendo loro vitto ed alloggio. Ci siamo presi cura anche di andarli a prendere al porto e poi di accompagnarli di nuovo alla banchina» dove ieri mattina hanno potuto prendere il primo traghetto utile per il rientro.

Il maltempo non era facile da prevedere. Altre volte pazienti oncologici dell’Elba hanno raggiunto il continente per farsi curare, ma finora non si erano mai trovati davanti allo stop dei collegamenti marittimi. Ieri mattina il gruppo ha potuto fare rientro a casa.

Una storia che nell’arco di poche ore, e grazie alla collaborazione tra associazioni di volontariato, si è risolta. Ma che, ancora una volta, evidenzia quanto sia importante che l’ospedale sull’isola non venga svuotato di contenuti, in modo particolare per i cittadini che devono affrontare cure oncologiche. Ma l’Asl Toscana nord ovest spesso deve fare i salti mortali per trovare medici da destinare alle varie specialistiche dell’ospedale di Portoferraio. A volte per l’azienda diventa un’impresa garantire i servizi con una semplice turnazione di medici di volta in volta diversi.

L’ospedale, ormai da quasi un anno, registra una mancanza di personale in alcuni reparti: in modo particolare in quello di Nefrologia-Dialisi dove l’Asl non riesce a trovare un responsabile. A quanto risulta non è stato possibile avviare meccanismi efficaci di reperimento di personale per l’ospedale di Portoferraio. E questo non fa che aumentare la necessità per chi risiede sull’isola di doversi spostare per avere accesso alle cure di cui hanno bisogno.

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