Rigassificatore di Piombino, il Tar non decide: tutto rinviato al 5 luglio
Così ha stabilito la Terza sezione del Tar del Lazio sul ricorso contro l’autorizzazione rilasciata a Snam per l’ormeggio per tre anni nel porto di Piombino della Golar Tundra promosso dal Comune
PIOMBINO. Nessuna decisione. L’esame di merito è rinviato al 5 luglio 2023. Così ha deciso la Terza sezione del Tar del Lazio sul ricorso contro l’autorizzazione rilasciata a Snam per l’ormeggio per tre anni nel porto di Piombino della Golar Tundra promosso dal Comune di Piombino, e in scia dal sindacato di base Usb e dalle associazioni ambientaliste Wwf e Greenpeace, sull’iter amministrativo seguito per fronteggiare l’emergenza energetica nazionale e affrancare l’Italia dalla fornitura di gas dalla Russia.
Da un lato i legali del Comune di Piombino e dall’altro le amministrazioni pubbliche, presidenza del Consiglio dei ministri, ministeri, commissario straordinario per il rigassificatore, difesi dall’avvocatura di Stato; Regione Toscana, difesa dall’avvocatura regionale e Snam Fsru (formalmente parte controinteressata), torneranno a fronteggiarsi a luglio.
Ferrari: “Manca la relazione di Snam sulla sicurezza dell’impianto”
Il motivo del rinvio, secondo la versione dell’amministrazione comunale, “è l’assenza di sostanziale documentazione legata alla sicurezza che Snam non ha ancora prodotto”.
“Oggi il Tar è stato costretto a disporre questo rinvio - dichiara il sindaco Francesco Ferrari - in quanto tuttora Snam non ha presentato la relazione definitiva sulla sicurezza dell’impianto. Questi documenti sono indispensabili, sono la chiave di volta per consentire al Tribunale di prendere una decisione in merito al progetto. Le centinaia di pagine di ricorso e di relazioni tecniche che abbiamo elaborato puntano il dito proprio sull’assenza di garanzie per la tutela di un’intera comunità: con questo rinvio il Tar certifica che le nostre argomentazioni non meritavano di essere respinte ma semmai approfondite”.
Il chiarimento di Snam
Snam non commenta la decisione del Tar del Lazio sul rigassificatore di Piombino (Livorno) ma fa sapere che il rinvio dell'udienza al 5 luglio non è stato disposto a causa della mancata presentazione della documentazione da parte della società ma per il mancato rispetto dei termini minimi a difesa stabiliti dal codice del processo amministrativo, dal momento che la notifica del secondo atto di motivi aggiunti proposto dal Comune di Piombino contro il verbale dell'Aia del 19 gennaio scorso è stata effettuata soltanto il 14 febbraio. Le attività per la messa in esercizio della nave rigassificatrice, si spiega inoltre, proseguono come da cronoprogramma.