Addio a Salvatore, il nonno-pescatore sempre chino a intrecciare le nasse
Dopo la pensione ha continuato a realizzare a mano con grande maestria cesti e nasse colorate
PIOMBINO. Bastava scendere fino a Marina per trovarlo seduto sulla panchina di piazzetta dei Grani o su uno scalino di via del Fossato. Chino a intrecciare nasse e cestini colorati. Con pazienza e con una maestria unica. Salvatore Pagano, il “nonno di Trastevere”, è morto ieri mattina. E il centro storico di Piombino ha perduto così uno dei suoi volti più genuini, testimonianza di una città che non esiste più. Aveva più di 90 anni e da oltre 60 abitava in via del Fossato.
Nella città dell’acciaio e del salmastro ci era arrivato per caso, trascinato dal mare. Dopo una battuta di pesca a Montecristo, la decisione di sbarcare a Piombino per vendere il pescato. Poi il maltempo prolungò quella che doveva essere esclusivamente una sosta tecnica. È così per Salvatore iniziò una nuova vita. A Piombino il pescatore si è stabilito, ha conosciuto la moglie e ha avuto tre figli. In quell’angolo del Trastevere, così i piombinesi chiamano la parte vecchia della città, Pagano è diventato uno di casa. Per tanti una presenza rassicurante, come un’ancora che, nonostante i cambiamenti della città negli anni, teneva quello scorcio di Marina agganciato alla tradizione del passato.
Salvatore era ponzese, fin da quando aveva poco più di dieci anni aveva imparato a realizzare nasse e cesti per il pescato. Del resto la pesca era il lavoro dei fratelli con i quali era cresciuto. Per anni ha solcato il mare a bordo delle imbarcazioni da pesca. Con quello mangiava. E con quello ha continuato a mangiare fino alla meritata pensione. Dopo anni di mare decise di riporre le reti da pesca. Non ha mai smesso, però, di realizzare a mano cesti e nasse colorate. Il suo magazzino al piano terreno in via del Fossato era un concentrato di colore nella vecchia strada che scende fino alla piazza protesa sul porticciolo. Tutti i piombinesi che passavano salutavano Salvatore, tanti turisti si fermavano davanti alla panchina di piazza dei Grani per chiedere al vecchio informazioni sulle sue tecniche da artigiano di razza. Ma anche per parlare della città e della sua vita.
A Piombino quegli oggetti fatti a mano si trovano in tanti negozi, bar e ristoranti della città, usati per custodire oggetti, vasi e piante. Fino ad oggi erano segni tangibili della tradizione marinara, da oggi saranno anche dei ricordi di Tore, il nonno di Trastevere che ha realizzato quegli stessi oggetti con le sue mani. E tanti piombinesi guarderanno quella panchina di piazza dei Grani con un po’ di malinconia. Salvatore Pagano è morto in ospedale, dove era ricoverato. Domani alle 9 sarà celebrato il funerale nella chiesa di Sant’Antimo, quindi la salma, attualmente esposta alla sala del commiato, sarà cremata a Livorno. «Oggi perdiamo un membro importante della nostra comunità: alla famiglia e agli affetti di Salvatore vanno le mie più sentite condoglianze e quelle di tutta l’amministrazione», ha scritto il sindaco Francesco Ferrari.