Il Tirreno

Piombino

Rigassificatore, Snam spiega il progetto: «Security per il terrorismo e blocco in caso d’incidenti»

Manolo Morandini

	La nave rigassificatore Golar Tundra che dovrebbe essere ormeggiata in porto a Piombino
La nave rigassificatore Golar Tundra che dovrebbe essere ormeggiata in porto a Piombino

Piombino, la società presenta a Giani le controdeduzioni alle osservazioni e spiega le differenze rispetto all’impianto offshore Olt di Livorno

05 ottobre 2022
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Piombino Un lungo documento le sue controdeduzioni alle osservazioni fornite da enti e privati sul progetto del rigassificatore di Piombino. È quanto inviato da Snam al commissario straordinario per l'opera Eugenio Giani. Chiarimenti e integrazioni progettuali che verranno esaminati il 7 ottobre nella seconda riunione della conferenza dei servizi che dovrà portare, entro il 27 ottobre, al rilascio dell'autorizzazione alla realizzazione dell'impianto da parte del presidente della Toscana Eugenio Giani in qualità di commissario straordinario del Governo per l'opera. Il rigassificatore secondo i piani del Governo per fronteggiare l’emergenza energetica nazionale deve entrare in funzione nella primavera del 2023.

Attività portuali

Nessun intralcio alle attività del porto col rigassificatore. Lo scrive Snam rispondendo a osservazioni di Jsw Steel Italy, Piombino Logistics e Piombino Industrie Marittime. A queste la Società ha risposto che "sulla base degli elementi disponibili, si può dedurre che la compatibilità territoriale con il territorio del terminale di Piombino è rispettata. Pertanto, ferma restando la competenza in materia di compatibilità territoriale dell'Autorità di sistema portuale, in quanto soggetto amministratore del bene demaniale marittimo, dalle valutazioni condotte emerge che sussiste la possibilità di proseguire le attività industriali in corso sulla banchina nord ed est".

La differenza da Olt

La società nel documento presentato al commissario straordinario per l'opera Giani spiega pure che, a differenza di quanto accade per il rigassificatore della società Olt, operante ormai da anni in mare aperto davanti a Livorno, per il quale è prevista un'area di interdizione, nel caso di Piombino "non sono previste aree di interdizione" in quanto "esse sono aree di interdizione alla navigazione e pertanto non sono applicabili all'impianto in esame". Il progetto di Piombino riguarda una nave rigassificatrice attraccata a una banchina del porto, mentre l'impianto di Olt è ancorato a parecchie miglia dalla costa.

Manovre in porto

Tra gli altri aspetti esaminati in base alle conclusioni emerse dallo studio Cetena viene ritenuto di valutare come remoto il rischio di collisione e quindi di danneggiamento e urto tra le navi in transito e il terminale Lng. E riguardo alle manovre di entrata e uscita dei mezzi navali a supporto della nave rigassificatore "nella stagione estiva saranno eseguite esclusivamente in notturna, quindi senza generare interferenza con il traffico traghetti. Durante il resto dell'anno si valuterà attentamente la possibilità di manovra anche in periodo diurno in funzione delle effettive finestre di disponibilità. Resta comunque inteso che, in ogni caso, sarà data la priorità al transito dei traghetti".

Rischio attacchi terroristici

E' previsto un piano di sicurezza contro eventuali minacce terroristiche al rigassificatore di Piombino. In caso di attacchi terroristici "il terminale sarà dotato di un piano di security _ afferma Snam _, attualmente in fase di condivisione con le autorità competenti, per prevenire le minacce e gestirle per minimizzarne i potenziali effetti". Nel documento inviato al commissario Giani, Snam risponde a un privato che chiedeva: "Quali scenari in termini di impatto sulla popolazione sarebbero previsti in caso di attacchi terroristici?".

Pericolo di incidenti

Sullo stesso tema era intervenuto anche il Comitato salute pubblica Piombino Val di Cornia che in un'osservazione scriveva: "Le possibilità di un incidente possono derivare da malfunzionamenti, guasti, errori umani, eventi naturali imprevedibili, e, considerato l'attuale momento di crisi geopolitica con l'appoggio del Parlamento Italiano alla guerra in Ucraina, la vulnerabilità a possibili attacchi terroristici".    Sulla questione Snam risponde pure che "il terminale sarà dotato di un piano di emergenza interna, il cui sviluppo non è richiesto dal D.Lgs. 105/2015 nella fase di rapporto di sicurezza preliminare. La progettazione ha previsto che il terminale sia dotato di un sistema di sicurezza per la protezione di personale, impianti di produzione e ambiente, costituito da due sezioni (emergency shut down Esd, Fire & Gas F&G) di cui la prima Esd prevede la fermata dell'intero impianto e la depressurizzazione automatica dello stesso, ad attivazione sia automatica che manuale dall'operatore", "pertanto saranno disponibili adeguati sistemi di blocco".

Nel documento Snam spiega inoltre che "nel caso in cui le condizioni meteomarine non rispondessero ai requisiti che saranno indicati per l'ingresso al porto, le navi" gasiere dirette al rigassificatore "resterebbero ormeggiate al largo o navigherebbero verso altra meta".

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