Il rigassificatore agita il Pd locale, nel mirino la protesta con i comitati
Baldassarri: «Il partito deve dialogare con tutti». De Rosas: «Siamo contrari, ma in modo diverso»
PIOMBINO. Per il segretario del circolo Pd di Riotorto Andrea Toninelli andare a sfilare assieme ai comitati contro il rigassificatore è stato uno sbaglio. Il segretario dell’Unione comunale del Pd Andrea Baldassarri, quello per intendersi che in piazza ci è andato, il partito deve invece dialogare anche con chi sta protestando «contro un progetto che viene percepito come una prepotenza». In mezzo ci sta il segretario della federazione Pd Val di Cornia - Elba Simone De Rosas: «nel partito c’è un dibattito molto articolato, diciamo che siamo tutti contrari ma con posizioni diverse». È questa, in pillole, la cronaca delle ultime ore vissute dagli esponenti locali del Pd. Sì, perché mentre la vicenda del rigassificatore sta vivendo una sorta di pausa di riflessione in attesa di capire come la caduta del governo Draghi inciderà sul destino del progetto di Snam, nel partito locale è tempo di far volare gli stracci. O, restando nel campo del political correct, di differenziare le posizioni. La scintilla, se così si può chiamare, è partita dalla Festa dell’Unità in corso a Riotorto, al termine di un incontro che ha visto come protagonista Simona Bonafè. Il rigassificatore, ovviamente, è finito al centro della discussione. E, concluso l’incontro, ecco la nota del segretario del circolo Pd di Riotorto Andrea Toninelli. «Il Pd piombinese non può fornire come risposta a questa complessa crisi energetica quella che abbiamo vissuto con occhi increduli sabato 16 luglio, che ha visto il partito aderire a una manifestazione indetta dai comitati contrari al rigassificatore e dalla parte più populista della politica. Una partecipazione decisa senza l’assenso degli organismi di partito, anzi con una segreteria che chiedeva al segretario di non partecipare alla manifestazione».
Il bersaglio è chiaro. E porta il nome di Andrea Baldassarri, segretario dell’Unione comunale di Piombino, l’esponente locale del Pd che sulla questione del rigassificatore ha fin da subito avuto una posizione più netta. Tanto da presentare una mozione per il no all’impianto, poi discussa nei vari circoli. «La linea che sto sostenendo come segretario dell'Unione comunale di Piombino è di contrarietà, per ragioni di merito e di metodo che ho più volte espresso, al progetto del rigassificatore. Di questa parte della città fanno parte i comitati ma anche e soprattutto centinaia di cittadini che, molto spesso, sono o sono stati nostri elettori».
«Credo, inoltre, – aggiunge Baldassarri – che si debba separare il problema del rigassificatore dalle altre partite che riguardano Piombino, a partire dalla siderurgia che dobbiamo provare a salvare, alla realizzazione di progetti già finanziati che nulla hanno e nulla devono avere a che fare con questo progetto e dai progetti di sviluppo che devono andare avanti, che il rigassificatore si faccia o meno. Aggiungo soltanto che l'idea di passare a una posizione favorevole al rigassificatore alla vigilia di una campagna elettorale e nel momento in cui lo stesso governatore Giani ha preso tempo, attirerebbe sul nostro partito un'ondata di impopolarità, se non di vero e proprio odio, che metterebbe a serio rischio la nostra sopravvivenza politica in questa città».
Insomma, se a Riotorto la posizione sul rigassificatore è aperta, a Piombino no. Simone De Rosas, segretario di federazione, cerca di tenere insieme le varie anime del partito. «Il dibattito nel Pd , a livello locale e non solo, è particolarmente articolato – dice – la contrarietà rispetto al progetto c’è da parte di tutti, ma poi c’è la differenza tra chi è per un no incondizionato e chi ritiene che comunque il partito debba tenere una posizione di responsabilità e di governo nel caso in cui il governo decidesse di andare avanti. Questa è anche la mia posizione. Non ho condiviso la scelta di manifestare contro il rigassificatore, scendendo in quella piazza. Credo che il Pd debba mantenere la propria posizione di contrarietà. Ma, come ha spiegato Giani, vediamo chi andrà al governo cosa intenderà fare: nel caso in cui il progetto dovesse andare avanti credo che si debba stare sul pezzo per ottenere dal governo soluzioni e risposte rispetto a temi aperti da tempo in questa città. Ad esempio vorrei che non si parlasse solo di rigassificatore, ma anche di lavoro, che resta la vera emergenza per questa città, e di altri temi importanti come le energie rinnovabili». Dialogo, dunque. E mediazione, quando serve. Ma quando c’è di mezzo il rigassificatore i toni tendono spesso ad alzarsi. «Condivido totalmente l'approccio di Andrea Baldassarri – spiega Matteo Brogioni, esponente del Pd di Campiglia e assessore della giunta Ticciati – che con onestà intellettuale ed autonomia politica sta rompendo gli schemi e sta cercando di riportare sintonia con quella parte della cittadinanza che si è allontanata dal Pd anche per la puzza sotto il naso e la spocchia dei vecchi gruppi dirigenti. E sopratutto non prova vergogna a dire “scusate, abbiamo sbagliato”, l'abbiamo capito in ritardo e ora sta a noi riconquistare quello che abbiamo perso». Insomma, si viaggia in ordine sparso.