Montecristo, con il naufragio del Bora Bora torna l’incubo del ratto nero
I topi potrebbero essere stati riportati sull’isola “rat free” dal peschereccio affondato. Il Parco si affida ad esperti per scongiurare il rischio di una nuova colonizzazione
MONTECRISTO. Da una parte c’è un peschereccio affondato dopo essersi incagliato sugli scogli di un’isola protetta. Dall’altra il possibile ritorno dei ratti in un luogo che, dal 2012, è completamente “rat free” al termine di un dispendioso quanto discusso progetto di respiro europeo. Apparentemente sembrano due storie distinte e, invece, rappresentano un’unica e grande preoccupazione per l’equilibrio naturale dell’isola di Montecristo. Il Parco nazionale dell’Arcipelago toscano, infatti, ha appena impegnato una somma da circa 5 mila euro per scongiurare il temuto ritorno del ratto nero sull’isola di Dumas, dando incarico agli esperti della ditta Nemo (Nature and environment management operators) per «l’esecuzione di un intervento di risposta rapida per un eventuale pericolo di colonizzazione da parte dei ratti», si legge nel testo dell’atto firmato dal direttore del Parco nazionale Maurizio Burlando.
Insomma, dopo tanta fatica e centinaia di migliaia di euro investiti per liberare l’isola dai topi, considerati dagli esperti un incubo per la biodiversità dell’isola (i ratti avevano ridotto al lumicino il tasso di riproduzioni di uccelli marini come le berte) vi è un nuovo e concreto rischio di colonizzazione. Il motivo? I ratti potrebbero essere tornati sull’isola trovandosi a bordo del peschereccio Bora Bora che mercoledì 12 giugno si è schiantato sugli scogli di Cala Giunchitelli, nel versante orientale dell’isola di Montecristo. Alle imbarcazioni non è consentito avvicinarsi a quella costa. Il Bora Bora non solo si è avvicinato, ma è finito contro gli scogli per poi affondare nel mare protetto dell’isola. Per giorni, inoltre, hanno stazionato nel mare protetto i mezzi che hanno lavorato al recupero. Insomma, il pericolo ratti è reale. Per questo Il Parco ha chiesto l’intervento urgente di Nemo per il controllo capillare della zona del naufragio, oltre che per il controllo delle stazioni esistenti a Cala Maestra, per il controllo di tutte le postazioni installate con il progetto di derattizzazione e per l’aggiunta di nuove postazioni.
L’impegno di Nemo prevede inoltre una giornata di formazione per i carabinieri forestali che stazionano sull’isola protetta.