Così cresce la fila per chiedere di tutto
Non c’è fine alla crisi e aumenta il numero delle famiglie in difficoltà. Ridi (Caritas): «Volontari ad arginare la povertà»
PIOMBINO. A cambiare più che i numeri totali di quanti chiedono aiuto, è la tipologia delle richieste che si moltiplicano declinandosi praticamente per ogni necessità. Non ci sono soldi per fare la spesa, comprare vestiti, andare in farmacia, acquistare biglietti di viaggio, pagare il gas o le bollette.
«Ormai non si aspettano più di trovare casa o lavoro, ma dai colloqui emergono queste come le cause più profonde di disagio e povertà». Spiega Leonello Ridi direttore Caritas Diocesana Massa Marittima Piombino presentando il III rapporto povertà e risorse 2015 (ascoltare, accogliere, accompagnare). Materiale di lavoro che è già stato utile agli addetti in questo 2016 prossimo alla chiusura, ma che ora sarà a disposizione oltre che della chiesa locale, anche di tutti gli altri organismi istituzionali. «La stesura di questo rapporto – spiega Ridi – nasce dal frutto del lavoro di molti, tante persone che si rendono disponibili per le attività: colloqui, percorsi di accompagnamento, ma pure preparare pacchi spesa (se ne consegnano ancora circa 140 a settimana ndr) servire alle mense, preparare i vestiti per grandi e piccoli, stare vicino agli istituti penitenziari. Il documento – dice – ci permette di valutare le attività orientando meglio gli interventi e indirizzando le risorse a disposizione verso i bisogni che si rivelano più drammaticità».
Nel 2015 i contributi economici fatti sono stati pari a quasi 92mila euro di alimenti, quasi 5mila per la sanità, per un totale di più di 136mila euro se ci si sommano “beni e servizi di sussidio”.
«Si può conoscere – aggiunge il direttore Caritas – anche la diocesi nel suo complesso con gli operatori nelle diverse realtà. Come il vicariato elbano (Rio Marina Portoferraio) che ha portato alla realizzazione della mensa alla parrocchia di San Giuseppe a Carpani. O la “pastorale del mare” per gli operatori marittimi che vivono difficoltà e disagi. Impegno anche in progetti scolastici e con le strutture per “richiedenti asilo e profughi”». «C’è il desiderio di far conoscere lo sforzo silenzioso che fa la diocesi insieme a tanti volontari per dare risposte seppure parziali – sottolinea – a una povertà che altrimenti diventerebbe disperazione».
Nessun gran cambiamento, dunque perché «i numeri restano costanti, in termini assoluti tra chi si rivolge a noi:gli stranieri sono il 44,50%, per il 44,99 uomini. In crescita stabile, invece, il numero d’incontri e interventi estemporanei su famiglie in difficoltà. Aumenta la sofferenza delle famiglie italiane con figli proprio in posti come Piombino dove la crisi dell’acciaio non consente una ripresa economica efficace. Al primo posto nelle richieste dei centri ascolto – conclude Leonello Ridi – ci sono le donne (55,01%) provate dall’incidenza negativa di separazioni, divorzi, stati vedovili».
Terzo dossier delle povertà della diocesi Massa Marittima Piombino che si basa sul lavoro volontario e sui dati raccolti e condivisi tra Caritas località Fiorentina - Centro ascolto ufficio immigrati via Lucca a Piombino, Coordinamento opere caritative (via Serri, Follonica) e Caritas parrocchiale San Bernardo Abate( via Matteotti, Donoratico). «Per farci portavoce – si spiega nell’introduzione – di tutte quelle realtà di disagio incontrate nel 2015 e non di meno della capacità di tanti volontari ed operatori a continuare a rileggersi in termini di risorse e speranza. La capacità di osservare, ascoltare rimane fondamento per comprendere le persone e i loro bisogni, accoglierle e accompagnarle nei percorsi di cambiamento di nuova autonomia. La povertà può divenire occasione di rilettura della vita, di rimettere al centro la dignità. Un’azione i giustizia – si sottolinea – che parte anche dalla conoscenza, e che nessuno possa dire: io non sapevo. È una questione di diritti fondamentali, socialmente riconosciuti, di ogni persona. Un servizio fondamentale verso i poveri... facendoci portatori delle loro istanze e della loro voce, troppo spesso inascoltata». La redazione del rapporto è stata curata da Leonello Ridi, Marilene Taddei, Chiara Del Cherico, Melinda Todini, Maria Luida Novelli, Luigi Salvadori, Lorella Turini, Carlotta Sergianni, Serenella Donati, Martina Pappadia, Veronica Carletti, Sergio Pieri, Lida Martorella, Marcella Chionsini , Rita Bonti, Maurilio Campani.