Costa Concordia: dal governo l'ok al trasporto a Piombino. Ma c'è polemica nel Pd
Il consiglio dei Ministri ha autorizzato il dipartimento della Protezione civile ad adottare i provvedimenti necessari a consentire il trasferimento della nave nel porto piombinese per lo smantellamento. Il presidente della Regione Rossi soddisfatto, critici invece tre parlamentari Pd
PIOMBINO. Su proposta del ministro Clini, il Consiglio dei Ministri ha autorizzato il dipartimento della Protezione civile - in stretto raccordo con il ministero dell'ambiente e il ministero dei trasporti - ad adottare i provvedimenti necessari a consentire il trasporto della nave Concordia presso il porto di Piombino per lo smantellamento, utilizzando le risorse già stanziate ed effettivamente disponibili, in raccordo con il Ministero dell'economia.
Il presidente Rossi
IL PROGETTO Come cambierà il porto di Piombino
Le critiche dei parlamentari Pd. La scelta di indicare il porto di Piombino come destinazione per lo smaltimento della Costa Concordia non rientra nell'ordinaria amministrazione, ma si tratta di una scelta politica ben precisa. Il Quirinale valuti se il governo dimissionario è nella posizione di poterla prendere». E'quanto dichiarano i parlamentari del Pd Michele Anzaldi, Federico Gelli ed Andrea Marcucci, in merito al provvedimento annunciato oggi dal ministro dell'ambiente Corrado Clini. «Per poter portare il relitto della Concordia a Piombino - spiegano gli esponenti del Pd in una nota congiunta - occorrono ingenti lavori di adeguamento del porto, che potrebbero durare circa un anno, secondo quanto riportato dalla stampa. Ciò significherebbe che la nave rimarrà almeno fino al prossimo inverno sul mare del Giglio. «L'adeguamento di Piombino comporta, inoltre, altissimi costi, si parla di circa 150 milioni di euro. Altro elemento da considerare è il rischio ambientale: scavare per 15 metri in un porto industriale come quello di Piombino significa incontrare chissà quali tipi di rifiuti».»Di fronte a rischi di questo tipo - concludono Anzaldi, Gelli e Marcucci - è lecito domandarsi se un esecutivo dimissionario da alcuni mesi possa prendere simili decisioni.
VIDEO Così sarà recuperato il relitto
La replica di Manciulli. «Quella che arriva dal Consiglio dei ministri è una buona notizia per Piombino e per la Toscana», «non comprendiamo per questo le posizioni contrarie che sono state espresse in queste ultime ore». Così in una nota il segretario del Pd toscano, Andrea Manciulli in merito alla scelta del Cdm di indicare il porto di Piombino per lo smaltimento della Costa Concordia e alle critiche su tale decisione espresse dai parlamentari democratici Michele Anzaldi, Federico Gelli ed Andrea Marcucci. Per Manciulli, grazie all'impegno del governatore toscano e del sindaco di Piombino e alla scelta fatta dal Consiglio dei ministri «viene riconosciuto il ruolo significativo della Toscana. Per Piombino in particolare, che sta vivendo mesi drammatici sotto il profilo economico e occupazionale, le possibilità e le ricadute positive, anche infrastrutturali, che deriveranno dalle operazioni di smantellamento della nave sono un fatto importante, per la città e i suoi lavoratori». Di «decisione apprezzabile che risponde alla necessità di rimuovere il relitto, come richiesto dalla comunità del Giglio, di rimuoverlo in sicurezza nel porto più vicino e dove la presenza delle acciaierie garantisce tutte le competenze necessaire per la fase di smantellamento» parlano poi altre due parlamentari toscane del Pd, le deputate Silvia Velo e Raffaella Mariani. «In questo modo - osservano - si permette anche alla Toscana, che tanto ha pagato da questa tragedia, di poter gestire da protagonista questa fase delicata».
Il sindaco di Piombino. «Un segnale importante, di attenzione per Piombino e per il territorio: una luce che si accende in un momento di crisi come questo e un attestato che ci responsabilizza»: così il sindaco di Piombino Gianni Anselmi ha commentato la notizia dell'autorizzazione del Consiglio dei Ministri al Dipartimento della Protezione civile di adottare i provvedimenti necessari a consentire il trasporto della nave Concordia al porto di Piombino per lo smantellamento. «Ci abbiamo lavorato molto anche con il presidente della Regione Toscana Rossi - prosegue Anselmi - Inizialmente avevamo proposto un decreto legge, ma si è optato per un'ordinanza di Protezione civile, che non prevede la conversione in legge entro 60 giorni, e visto lo scenario politico attuale forse è meglio così. E' uno strumento efficiente che con i poteri del commissario consente di far presto». Ora c'è da entrare nel merito dell'ordinanza e capire tempi e metodi nel dettaglio: «Lo smantellamento sarà fatto con i massimi livelli di attenzione per l'ambiente e per i lavoratori - conclude il sindaco - ma è ossigeno per noi e pensiamo che sia un buon ritorno per l'economia locale. Inoltre, anche dal punto di vista del potenziamento delle infrastrutture ci consentirebbe di fare un salto competitivo importante per il porto e da un punto di vista industriale».