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Via Nova piange Poldino Frediani, una vita dedicata ai più deboli

Via Nova piange Poldino Frediani, una vita dedicata ai più deboli

Ex assessore, è stato l’anima della Festa dell’Unità di Pieve a Nievole

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Pieve a Nievole «Apparteneva a quella generazione che sentiva dentro la necessità di impegnarsi per gli altri, e che dava tutto per ciò in cui credeva, perché ognuno avesse una vita dignitosa. Una di quelle persone pronte ad aiutare tutti coloro che avevano bisogno, senza risparmiarsi. Uno di quegli uomini che lasciano il segno e che fanno veramente la storia di una comunità, magari anche senza apparire»: Gilda Diolaiuti, sindaca di Pieve a Nievole, non nasconde la sua commozione nel parlare di Poldino Frediani, spentosi mercoledì a 78 anni, dopo una lunga lotta contro la malattia.

Con lui se ne va davvero un pezzo di storia di Pieve a Nievole, e di Via Nova in particolare, quella storia che viene costruita, giorno giorno, soprattutto dalle persone comuni, che poi, purtroppo, tanto comuni non sono. Storia che costruiscono con il loro lavoro, con i loro rapporti umani e con l’impegno nel volontariato, compreso quello politico. Militante del Pci prima e del Pd poi, Frediani ha dedicato il tempo che la sua attività di muratore gli lasciava libero a dedicarsi, oltre e alla sua famiglia e alla sua grande passione, ossia la caccia, alla lotta in difesa dei più deboli, e lo faceva attraverso la sua attività politica, da lui vissuta come strumento per aiutare gli altri e un ruolo che ha svolto in ogni modo possibile, nelle riunioni di partito, durante il suo mandato, tanti e tanti anni fa, da assessore, e mettendoci letteralmente le mani, dandosi anima e corpo quando c’era da allestire la Festa dell’Unità di Pieve a Nievole. Era lui - come ha ricordato la stessa sindaca - l’anima di quella festa.

Una forza di volontà che Poldino Frediani ha messo anche nella sua lotta a quel terribile male che ormai da lungo tempo lo aveva aggredito. Alla fine ha vinto quel nemico maledetto, ma fin da ultimo ha dovuto faticare contro la forza di volontà di quest’uomo tenace. Già colpito dalla malattia, due anni fa è sempre stato comunque presente quasi ogni sera alla Festa dell’Unità di Pieve, e anche quest’anno, seppur fortemente debilitato, e non più in grado di muoversi in autonomia, si è fatto accompagnare in diverse occasioni alla “sua festa”. In tanti volevano bene a Poldino, praticamente tutti coloro che hanno avuto la fortuna di incrociare la sua strada, anche tra coloro che non ne condividevano le idee politiche, ma che non potevano fare a meno di stimarlo.

«Ci ha lasciato in silenzio e non ci sembra possibile – è il ricordo del Pd di Pieve – la Via Nova non dimenticherà la sua passione e il suo amore per la Cooperativa e per la Festa dell’Unità, senza di lui non sarà più la stessa cosa». Poldino Frediani lascia la moglie Rosa, la figlia Marusca, il genero Gabriele, la nipote Giulia e i cognati Sergio e Silvana, cui va l’abbraccio della nostra redazione. Sabato 25 ottobre alle 10 nella chiesa di Via Nova sarà celebrato il suo funerale.

 

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