Addio al trattorista della Valdinievole, simbolo del lavoro e della fatica di un'intera comunità
Investito da un’auto poche settimane fa: è morto Eraldo Fedi
BUGGIANO. Ci sono persone che difficilmente entrano nei libri di storia anche se rappresentano delle figure importanti per le realtà in cui vivono, in grado di lasciare una traccia nel territorio e in società, semplicemente con il loro lavoro e con il loro carattere. Ebbene, martedì la comunità di Buggiano, ma più in generale della Valdinievole, ha perso una di queste figure.
All’età di 90 anni, compiuti lo scorso aprile, all’ospedale di Pescia si è spento Eraldo Fedi. Al Cosma e Damiano l’uomo era ricoverato da alcune settimane,da quando cioè un’auto lo investi sulla via Lucchese all’altezza del Lago Azzurro, a pochi metri da casa sua.
E con Eraldo se ne andato, oltre a una persona amata dalla sua famiglia e da chi lo conosceva, e per le quali rappresentava una figura di riferimento, anche un pezzo della storia di tutti noi, una parte della memoria della società così come era non molti anni fa. No, Eraldo Fedi non era un politico o una persona chiamata a rivestire una qualunque carica pubblica. Era un “semplice” trattorista, anzi, era il “trattorista”: con i suoi trattori ha lavorato nei terreni di mezza Valdinievole, contribuendo ad alleviare le fatiche di chi faceva il lavoro più duro e più importante, quello del contadino.
Un lavoro al servizio della comunità
E, in barba all’età, fino a non molto tempo fa non era difficile incontrarlo a ripulire qualche terreno al volante del suo fedele Same arancione. Ma non era solo questo, che già non è poco. Eraldo Fedi ha letteralmente dato il pane a tantissime famiglie: era lui, infatti, uno dei principali battitori di grano, quando ancora era una delle coltivazioni più diffuse anche tra i piccoli coltivatori. Per decenni la sua trebbiatrice ha lavorato i raccolti. E anche quando tra nuove colture e abbandono delle campagne, quell’attività è andata esaurendosi, Eraldo Fedi l’ha comunque salvata dall’oblio, conservando e facendo girare i macchinari, compresa il secolare locomobile (una macchina a vapore che ricorda una locomotiva in scala) che alimentava la trebbiatrice, per salvaguardare la memoria di quella civiltà contadina da cui tutti arriviamo. Lo ha fatto, per esempio, organizzando per anni la festa della trebbiatura nell’aia della sua casa in via Tamburlana, er i suoi mezzi (nel 2011) furono anche protagonisti della trasmissione Rai “Mezzogiorno in famiglia”. Molto di lui lo dice anche il suo soprannome: “Passione”
Una perdita per tutti, ma soprattutto una perdita per i suoi cari: Eraldo Fedi, che da poco era anche diventato bisnonno, lascia la moglie Nerissa, i figli Damiano e Siriano e quattro nipoti. Un lutto che colpisce anche il sindaco di Buggiano Daniele Bettarini: Eraldo, infatti era suo zio. A tutti loro va l’abbraccio e la vicinanza della nostra redazione.
Al momento non è stato reso noto quando saranno celebrati i funerali.