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Il sindaco di Pescia è netto: «Diciamo no a un Cpr all’ex carcere di Veneri»

di Maria Salerno
Il sindaco di Pescia è netto: «Diciamo no a un Cpr all’ex carcere di Veneri»

La proposta è stata lanciata dal centrodestra con il candidato presidente della Regione Toscana Alessandro Tomasi

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Pescia Un Cpr a Veneri? «È fuori discussione». È tranciante e senza possibilità di replica la reazione del sindaco Riccardo Franchi alle dichiarazioni del candidato presidente del centrodestra alle regionali Alessandro Tomasi circa la disponibilità di collocare un Centro per il rimpatrio dei migranti proprio nella sua provincia, dove era stato individuato l’ex carcere di Veneri, a Pescia. Tomasi lo aveva dichiarato sabato scorso, parlando di sicurezza, dal palco fiorentino del Palacongressi durante l'iniziativa “Oltre il tetto di cristallo” promossa dal dipartimento femminile di Fratelli d'Italia, dove il dibattito è tornato proprio sul tema del Cpr che manca in Toscana.

«La mia non è una presa di posizione ideologica – chiarisce subito Franchi – sarei stato contrario anche se la proposta fosse giunta da un candidato di segno opposto. È semplicemente che non la riteniamo una soluzione idonea. Veneri è una piccola realtà, la struttura in questione è vicina alle abitazioni e poi a un chilometro e mezzo c’è Collodi. Parliamo tanto di rilancio turistico del territorio e poi collochiamo un Cpr proprio lì ad un passo da dove dovrebbero transitare solo turisti e visitatori?».

Il primo cittadino aveva espresso con forza la sua posizione già nel corso della campagna elettorale, quando la faccenda del Cpr era venuta fuori per la prima volta, insieme alla notizia di trattative già avviate tra la precedente amministrazione Giurlani e la Prefettura. Poi due anni fa, il Governo Meloni palesò l’intenzione di volere costruire un centro per i rimpatri in ogni regione e la Toscana è una delle regioni che ne sono sprovviste. L’ex carcere di Veneri, già allora, sembrava essere un’ipotesi che il ministero stava prendendo in considerazione, tanto che nei mesi precedenti erano stati effettuati dei sopralluoghi sulla struttura, ma poi era seguito il silenzio. L’adeguatezza dell'immobile è stata accertata? Non è mai stato chiarito. La struttura, realizzata nel 1986 e mai utilizzata, dalla fine degli anni ’90 è di proprietà del Comune. Grazie ad un recente investimento di 140mila euro, una parte dell'ex penitenziario è stata recuperata ed è attualmente adibita a magazzino comunale, ad ogni modo nelle condizioni in cui versa attualmente non risulta immediatamente utilizzabile. L’amministrazione al momento non ha in cantiere alcun progetto per il carcere. «Progetti no, ma idee sì – sottolinea a tal proposito il primo cittadino – in ogni caso è uno spazio che vorremmo mettere a disposizione della cittadinanza e dei residenti di Veneri in particolare. Al netto di tutto, poi, non riteniamo che la costruzione di Cpr rappresenti la soluzione idonea al problema dell’immigrazione e della sicurezza». l

Maria Salerno

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