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Rifiuti e bollette

La denuncia da Buggiano: «Per tre contenitori di carta all’anno arrivo a pagare 500 euro di Tari»

La denuncia da Buggiano: «Per tre contenitori di carta all’anno arrivo a pagare 500 euro di Tari»

Conto salato per lo studio di 39 metri quadrati di un agronomo

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Buggiano Per il suo studio di 39 metri quadrati di superficie a Buggiano un aumento inarrestabile della tassa sui rifiuti. E così si è deciso a denunciare pubblicamente la vicenda.

Una cifra di 232 euro da pagare nel 2022, 245 l’anno successivo, 259 euro nel 2024 (6 euro a metro quadrato dunque, aumenti quantificati in quasi il 6% in tre anni). Non è finita, la sorpresa assai amara quest’anno: una prima bolletta a giugno di 142,67 euro (per il primo trimestre), una seconda a luglio di 121,80 (per il secondo). «Mi si conferma che dovrò pagare annualmente intorno ai 500 euro, con un incremento di ben il 93%», evidenzia l’autore della denuncia, l’agronomo Enio Silvestri.

E queste somme per due o tre contenitori annui conferiti, e di sola carta. Il tutto è stato giustificato dagli addetti di Alia in quanto «per la Tari corrispettiva ho una percentuale di raccolta differenziata pari a zero». «Preciso che durante gli incontri con gli addetti – prosegue il professionista – vengo a conoscenza di non essere ancora dotato di chip in quanto nessuno mi aveva avvertito. La Tari lega il prezzo alla quantità effettiva di rifiuti indifferenziati prodotti dall’utente, ma nel mio caso ne produco pochi e differenziati, quindi dovrei essere premiato e non salassato, così come avviene per altri servizi forniti (elettricità, acqua, gas) ove vale l’equazione meno consumi meno paghi».

Ci sarebbe anche una soluzione, indicata a Silvestri dagli operatori dell’azienda che gestisce il servizio rifiuti sul territorio: ovvero quella di fare conferimenti settimanali di carta e anche di umido (materiale organico, scarti di cibo). Dunque l’agronomo prova anche a cambiare i propri comportamenti e le abitudini: «Producendo solo carta in quantità limitata – afferma – dovrò organizzarmi o inventarmi qualcosa. Magari proverò a pranzare o cenare in studio. Forse no, perché mi si consiglia di mettere poche cose all’interno dei contenitori almeno una volta a settimana». «Ho capito – usa l’ironia – dovrò portare da casa un po’ di carta e materiale organico, facendo due volte a settimana circa dieci chilometri andata e ritorno». «Tutto questo mi sembra assurdo e senza senso, parafrasando Vasco Rossi», è l’amara considerazione che arriva a fare Silvestril

Luca Signorini

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