Livorno, spray in sala durante il torneo di burraco: «Non riuscivo più a respirare, ho rischiato grosso»
Anna, evacuata dalle Fonti del Corallo, è finita all’ospedale: «Denuncio, non è stata una bravata»
LIVORNO. «Ho iniziato a tossire e non smettevo più. Facevo fatica a respirare, non riuscivo più a parlare. In ambulanza mi hanno dato adrenalina e ossigeno poi, al pronto soccorso, mi hanno detto che il mio elettrocardiogramma era alterato». La signora Anna, pensionata di 68 anni che preferisce non comparire con il suo cognome, è una dei 160 giocatori di burraco che, sabato scorso, hanno partecipato al torneo alle Fonti del Corallo, oltre che una dei sei pazienti portati all’ospedale dopo la diffusione dello spray al peperoncino in sala. «Ho una patologia e me la sono vista brutta», racconta Anna, che dice di aver sporto denuncia contro ignoti perché, dice, «quello che è successo non può essere classificato come una bravata. È pericoloso ed è giusto che i responsabili si assumano le loro responsabilità».
Ma andiamo con ordine.
Sabato scorso Anna stava giocando a Burraco a Porta a Terra con altre 159 persone suddivise in 40 tavoli quando, intorno alle 16, ha cominciato a tossire. «Ero seduta al tavolo 26, dalla parte della zona ristoro e stavamo giocando la terza partita quando ho iniziato a sentirmi male».
Dopo i primi colpi di tosse «ho bevuto dell’acqua e mi sono detta: “se continuo a tossire così bisogna che vada via”». A quel punto «uno degli organizzatori ha comunicato che sarebbe stato necessario abbandonare l’area. Dovevamo uscire». I giocatori di burraco, insomma, erano in procinto di essere evacuati. «Ho preso il maglioncino che avevo e me lo sono messo sul naso, poi sono andata verso le scale mobili. Ci siamo ammassati tutti lì, c’era l’assembramento. E nessuno nel centro commerciale, a parte gli organizzatori del torneo, ci ha aiutati».
Una volta raggiunto il parcheggio esterno la signora Anna si è seduta su un muretto. «Ho continuato a tossire fino a che è arrivata l’ambulanza, poi mi hanno fatto l’adrenalina e mi hanno portata al pronto soccorso. Qui mi ha accolta una dottoressa molto gentile che mi ha sottoposto ad altre cure». Anna è stata poi dimessa in serata. «Adesso sono a casa ma devo seguire una terapia e ho ancora la tosse». Di sicuro non dimenticherà l’esperienza vissuta. «Stavo male e ci sono state la tensione e la paura. Una cosa è certa: in quel centro commerciale non tornerò mai più». La donna sostiene di non aver visto nessuno spruzzare spray al peperoncino nella sala burraco «però qualcuno ha parlato di due ragazzini. Ad ogni modo spero che, chiunque sia stato, venga individuato».
Nel frattempo ieri mattina Anna è stata accompagnata in questura. «Ho raccontato alla polizia quello che è successo e ho fatto denuncia contro ignoti, voglio andare fino in fondo alla questione». Delle indagini, dopo l’intervento della volante sul posto, si sta occupando la Squadra mobile della questura con gli agenti che stanno analizzando i filmati delle videocamere di sorveglianza del centro commerciale.
Gli sforzi degli investigatori soni tesi a identificare le due o tre persone (ragazzini, a quanto pare) attualmente al centro dei sospetti. Sembra d’altra parte appurato che la sostanza non si sia diffusa attraverso l’impianto di areazione. Dunque, dato che anche al primo piano c’è stato qualche intossicato, può darsi che l’urticante sia stata sparato in almeno due punti diversi.
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