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La soluzione di La Pietra (FdI): «Il binario del treno resti unico a Montecatini, con tre sottopassi per bici e auto»

di Giancarlo Fioretti
La soluzione di La Pietra (FdI): «Il binario del treno resti unico a Montecatini, con tre sottopassi per bici e auto»

Il senatore e sottosegretario illustra la quarta ipotesi per la ferrovia in città

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Montecatini «Quello di una settimana fa non è stato un sopralluogo a un cantiere prossimo alla conclusione ma solo una passarella elettorale dove peraltro sono state dette tante inesattezze». A dirlo è il senatore Patrizio La Pietra, sottosegretario all'Agricoltura e coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia, riferendosi all'aut aut lanciato dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani al Comune di Montecatini in merito al raddoppio della ferrovia.

L’attraversamento

Quando manca infatti poco più di un mese al 7 settembre, giorno in cui i lavori per la realizzazione del secondo binario tra Pistoia e Montecatini saranno conclusi, il Comune termale non ha espresso la sua posizione ufficiale sull'attraversamento nel perimetro cittadino della nuova linea. «Sia ben chiaro che la conclusione dell’opera è sicuramente un vantaggio per i cittadini della Valdinievole – dice La Pietra – che potranno così usufruire di un servizio maggiore, in termini di tempi di percorrenza e frequenza dei treni, purtroppo però ancora ben lontana da quella metropolitana di superficie citata da Giani, in quanto questo dipenderà dalla conclusione della stazione dell’alta velocità di Firenze». «Tornando alla questione Montecatini, Giani ha posto tre ipotesi sul tappeto – aggiunge – sotto, sopra e a raso, dimenticandosi però la quarta alternativa, sposata da Fratelli d'Italia. Questa prevede che Montecatini continui a essere attraversata da un solo binario, salvaguardandola così da uno scempio paesaggistico e ambientale senza precedenti. L'eliminazione dei passaggi a livello prevista comunque nell'opera verrebbe compensata da una serie di sottopassi, stradali e pedonali, che servirebbero ad accorciare le distanze fra le due parti della città, troppo spesso percepite come distanti (da qui sopra e sotto verga, ndr)».

Niente raddoppio

Per La Pietra la soluzione per Montecatini «sarebbe realizzabile con un impegno economico di circa 15 milioni di euro, decisamente più sostenibile rispetto ai costi della sopraelevata o del raddoppio a raso. La possibilità di passaggio sotterraneo è già stato scartata nell'ormai lontano 2011, quando un apposito studio ha escluso la sua fattibilità. Ponendolo ancor oggi come un'alternativa possibile, Giani ha dimostrato la sua scarsa conoscenza del problema». I nuovi punti di collegamento fra la zona nord e la zona sud della città sarebbero tre. Un collegamento tra via Foscolo e via Toti passando da via del Salsero e un collegamento in via Tripoli (all’altezza del passaggio a livello del Tommei), entrambi ciclopedonali, sarebbero la risposta all'eliminazione dei passaggi a livello appunto di via del Salsero e di via Tripoli, che verrebbe interdetta alla viabilità per l’impossibilità di deviare il torrente Salsero che scorre proprio sotto questa strada. Altro fondamentale punto di cucitura fra le due porzioni di città sarebbe invece il sottovia carrabile fra piazza Gramsci e via Marruota, che consentirebbe appunto l'addio al passaggio a livello alla stazione piccola Montecatini Centro.

“No alla sopraelevata”

«Se la scelta dovesse ricadere sulla sopraelevata – continua La Pietra – per Montecatini sarebbe una vera e propria iattura. Il profilo della città sarebbe deturpato per sempre visto che la nuova opera, che andrebbe a distendersi dalla stazione di piazza Italia fino a poco oltre l'ippodromo, avrebbe un'altezza totale di ingombro di oltre 10 metri, equivalente all'incirca a un palazzo di quattro piani. In pratica, coloro che abitano nella zona sud non potrebbero più vedere le colline. I costi di realizzazione sarebbero peraltro altissimi, visto che ai 60 milioni di costo base si andrebbero comunque ad aggiungere 20 milioni per gli espropri dei terreni e dei fabbricati che costituirebbero un ostacolo per quest'opera. Al tutto, si dovrebbero sommare altri 7 milioni circa per assicurare i trasporti con Buggiano e Pescia, visto che la linea sarebbe interrotta per oltre tre anni all'altezza della stazione di piazza Italia». «Come ulteriore effetto – va avanti l’esponente di FdI – quest'ipotesi sciagurata comporterebbe la soppressione della stazione di Montecatini Centro, mettendo in difficoltà non solo i residenti del centro ma anche i numerosi alberghi vicini al parco termale». Bocciatura senza appello poi anche per l'attraversamento a raso. «Al pari dell'ipotesi di sopraelevata – conclude il sottosegretario – anche questa soluzione deturperebbe in maniera irreversibile la città. Verrebbero infatti abbattute moltissime abitazioni e il costo complessivo si aggirerebbe sui 45 milioni, a cui bisogna sempre sommare i costi per assicurare i collegamenti verso Pescia oltre alla perdita della stazione di Montecatini Centro». l

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