Valdinievole, ultimi capitoli per il “tubone”. In arrivo nuovi cantieri
Partono i saggi esplorativi in via Amendola a Uzzano, dismessi cinque piccoli depuratori in Valdinievole Ovest
Valdinievole È un’opera destinata ad avere un forte impatto sul territorio e sulla sua vivibilità, per quanto in gran parte invisibile agli occhi, visto che è e sarà sotterranea. Però a essere ben visibili saranno i disagi e l’impatto che la realizzazione di quell’opera, arrivata a quello che possiamo chiamare il “penultimo capitolo”, avranno durante i lavori sulla vita quotidiana delle persone. L’opera è il famoso tubone, ossia il sistema di raccolta delle acque reflue che dalla Valdinievole saranno portate agli impianti di depurazione centralizzata di Santa Croce attraverso una condotta, appunto un tubone. Il cantiere diviso in più lotti ora arriva a Uzzano, che dovrà essere attraversata dalla condotta che, proveniente da Pescia, proseguirà verso Buggiano e da qui a Traversagna, in quello che dovrebbe essere l’ultimo capitolo di un progetto pensato sin dal 2010, avviato nel 2020, e destinato a chiudersi nell’anno che verrà. Così, alla vigilia della parte uzzanese del cantiere il sindaco Dino Cordio ha convocato un incontro per fare il punto sui lavori e per avvisare i cittadini dei disagi che questi inevitabilmente comporteranno, anche sulla mobilità di quella parte di Valdinievole compresa tra Montecatini e Pescia.
Il parallelo
Dino Cordio, sindaco di Uzzano, ha convocato l’incontro con il presidente di Acque Simone Millozzi e con la progettista, l’ingegner Monica D’Onofrio, per avvisare in anticipo i cittadini ed evitare che si trovassero di fronte a una sorpresa, non gradita, di strane chiuse, di scavi e di difficoltà a muoversi. Un appuntamento al quale erano presenti anche assessori e consiglieri, di maggioranza e di opposizione. Per illustrare cosa accadrà il primo cittadino ha fatto ricorso a un parallelo, quello con l’opera per la fibra a Uzzano: «Anche quei lavori hanno provocato grossi disagi, ma che sono stati superati e che adesso ci permettono di usufruire di un servizio importante. Ecco anche in questo caso ci troviamo davanti a un’opera che comporterà disagi, fra l’altro con scavi su strade che sono state oggetto recentemente di interventi, ma che porterà, una volta completata, grossi vantaggi, a partire dalla dismissione di due depuratori, tra cui quello di Forone che ha sempre dato grossi problemi».
La filosofia dell’opera
Il presidente di Acque Millozzi ha ricordato qual è la filosofia del progetto, e riferendosi al ramo ovest del tubone, intervento da 40 milioni di euro, ha sottolinato come l’intervento faccia «parte di un’opera ancora più grande, un’operazione epocale per la regione Toscana, visto che andiamo a riorganizzare lo schema della depurazione della Valdinievole e del Valdarno». Un’opera che coinvolge 5 province, 55 comuni e un bacino di 800mila abitanti, e destinata ad avere un grosso impatto anche sotto il profilo ambientale, visto che prevede la dismissione di tutta una serie di piccoli depuratori, in molti casi ormai inadeguati, o per la tecnologia vetusta, o perché tarati su una popolazione che nel frattempo è cresciuta, o tutte queste cose insieme. Impianti insomma la cui chiusura comporterà benefici per l’ambiente. Cinque quelli coinvolti in questo tratto del tubone: due a Uzzano (Torricchio e Forone), due a Buggiano (Bellavista e Pittini) e quello di Traversagna nella piana tra Massa e Cozzile e Montecatini. Altri impianti più importanti saranno invece potenziati, come nel caso di quello di Pieve a Nievole, per essere utilizzati in caso di necessità e per garantire un afflusso di acque depurate “come si deve” all’area umida del Padule di Fucecchio.
I prossimi lavori
Da oggi partiranno i primi interventi (in questa prima fase soprattutto esplorativi) sul territorio uzzanese, un intervento da 9 milioni di euro per un tratto di 11 chilometri. «Da domani (oggi per chi legge ndr) partirà il primo saggio su via Amendola per decidere dove mettere la tubazione – ha spiegato l’ingegnere Monica D’Onofrio – e che da via Amendola proseguirà su via Morandi e su via Umbria». I lavori coinvolgeranno anche un’area di sosta recentemente riqualificata insieme a un’area a verde. Qui dovrà essere realizzata una centralina, cosa che comporterà la perdita di 4 posti auto («Ne saranno recuperati due da un’area dismessa sulla vicina via Baronti»). Inoltre a fine lavori le strade saranno riasfaltati.
L’incastro
I lavori che, nel caso di via Morandi non prevedono una chiusura totale della strada, ma che saranno più impattanti su un’arteria importante come via Amendola. Importante soprattutto in questo periodo, come valvola di sfogo per i lavori sulla via Lucchese tra Buggiano e Uzzano. Approfittando proprio della temporanea riapertura di via Lucchese in questi giorni saranno effettuati i saggi su via Amendola per decidere dove si dovrà scavare. Però dal 3 giugno e sino ai primi di agosto via Amendola dovrà sopportare gran parte del traffico tra Pescia e Montecatini, per la chiusura totate della Lucchese in direzione est. Quindi l’intervento “pesante” su via Amendola prenderà il via solo quando sarà terminato il lavoro sulla via Lucchese, in una sorta di incastro tra cantieri diversi. E a quel punto partirà il lavoro, destinato a durare indicativamente fino alla prossima primavera, che poi proseguirà verso Buggiano e Traversagna. Ma alla fine l’aria sarà più respirabile e le acque più pulite. l
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