L'analisi
Pescia, protestano gli studenti del Lorenzini dopo il crollo di calcinacci in classe
«Siamo sconcertati e arrabbiati, qui avevano fatto di recente dei lavori», dicono
Pescia Torna a salire la tensione al liceo Lorenzini di Pescia, gloriosa istituzione scolastica della provincia che dal giugno del 2022 è disloca prima in cinque e ora in quattro sedi per l’inagibilità di alcuni piani dell’ex monastero di San Michele, storico plesso centrale dove fino a tre anni fa erano concentrati quasi tutti gli indirizzi e le aule.
Gli studenti protestano (e ieri hanno fatto sciopero) per il crollo dei calcinacci dal solaio e dalle pareti nella classe terza dello scientifico nella sede di Palazzo Piacentini in piazza Da Vinci, avvenuto prima del rientro a scuola tra giovedì 1 maggio - giorno di stop alle lezioni per la Festa del lavoro - e nella primissima mattina di venerdì 2. Domani è in programma il sopralluogo della Provincia di Pistoia, che verificherà il danno e procederà con la messa in sicurezza. Intanto l’aula non è agibile e gli alunni hanno dovuto utilizzare un altro spazio per la didattica.
Ma insomma la preoccupazione serpeggia in una scuola che vive tempi difficili. «Il cedimento è avvenuto in un edificio all'interno del quale sono in corso da anni lavori di ristrutturazione, ci si aspetterebbe almeno il monitoraggio dello stato di agibilità. Siamo sconcertati, preoccupati e arrabbiati, oltretutto in questo contesto non può succedere una cosa del genere», è il tenore dei commenti degli studenti. Vanno avanti: «Noi studenti siamo un po’ indignati per questa situazione che ormai va avanti da anni e anni, e si tratta comunque di fortuna perché se il soffitto fosse caduto mentre eravamo in classe alcuni di noi si sarebbero fatti molto male. Non troviamo giusta questa negligenza da parte delle Istituzioni che da tempo ignorano questo problema, speriamo che non serva che qualcuno si faccia male per smuovere qualcosa e risolvere questa situazione».
I ragazzi di terza affermano tra l’altro che proprio nella classe dove è avvenuto il crollo erano stati fatti di recente dei lavori al soffitto. «Il problema più grande non è che succedono queste cose ogni tanto, ma che questi siano problemi che la scuola ha da anni, i lavori vanno talmente a rilento che probabilmente chi è in prima oggi non vedrà mai gli edifici ultimati. Per non dimenticare che tutto ciò rende inagibile un intero piano della sede principale e costringe alla dislocazione delle classi».
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