Il Tirreno

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La rassegna

Montecatini, Paolo Ruffini con il suo “Benito presente” ospite di “Acqua in bocca ma non troppo”

Montecatini, Paolo Ruffini con il suo “Benito presente” ospite di “Acqua in bocca ma non troppo”

L’appuntamento al Tettuccio sabato 3 maggio alle 16

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Montecatini.  Paolo Ruffini sarà ospite delle rassegna “Acqua in bocca ma non troppo” sabato 3 maggio alle 16 nel salone Portoghesi dello stabilimento termale Tettuccio di Montecatini per raccontare il suo ultimo libro dal titolo “Benito presente”, edito da Baldini e Castoldi. Insieme allo storico amico Alberto Lapenna risponderà alle domande del direttore editoriale Simona Peselli e al termine dell'evento anche a quelle del pubblico.

Ruffini ha scritto un romanzo dalla forza gentile e sognante, una favola che attraversa la storia per riconciliarci con un destino diverso, lasciandoci vedere cosa saremmo tutti se qualcuno ci esortasse a scegliere l'educazione all'amore non solo a scuola, ma nella vita. Edoardo Meucci insegna storia in un liceo di Milano. È un uomo di quelli di sinistra come “ora non ci sono più”, convinto antifascista, solitario, un poco asociale, la sua vita sembra un cliché impolverato e triste, in cui il bellicoso fervore politico serve a mascherare anche la sua infelicità. Edoardo tratta male tutti e sta antipatico a tutti: estranei, studenti, bidelle e colleghi. Quando uno studente loda alcune cose 'buone' del fascismo, Edoardo perde le staffe e lo sbatte fuori.

I genitori minacciano di denunciarlo e il preside lo sospende, trovandogli un posto in una scuola elementare a Predappio, il paese di Mussolini. Qui Edoardo non fa che replicare la stessa indole aggressiva, rivolgendosi ai bambini come fossero piccole camicie nere, facendoli piangere subito. Redarguito dalla preside, si trova di fronte a un ultimatum. La mattina successiva c'è un temporale. Quando Edoardo corre a scuola, sbatte contro il collega Luigi proprio mentre un tuono fa tremare le finestre. Non sarà solo un tuono, bensì l'innesco di uno shock spazio- temporale che li catapulterà in quella stessa scuola, ma nel 1890. E tra gli studenti c'è proprio il piccolo Benito Mussolini.

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