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Basket/serie B Nazionale

Herons Montecatini, la ramanzina del presidente e giocatori a rapporto dai tifosi

di Lorenzo Carducci
Herons Montecatini, la ramanzina del presidente e giocatori a rapporto dai tifosi

Momento turbolento per la Fabo dopo la debacle contro Ruvo di Puglia

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Montecatini Chissà se la punizione dell’allenamento di ieri alle 7 a Pescia, imposta dal presidente Andrea Luchi dopo la brutta figura degli Herons mercoledì sera in casa con Ruvo di Puglia (63-84), sarà servita almeno in parte ad «allontanare il torpore». Una prestazione che Luchi ha definito «inguardabile, inaccettabile, di gran lunga la peggiore della nostra storia». «In questo club pretendiamo orgoglio e durezza mentale da tutti», ha sottolineato nel messaggio post partita, chiedendo scusa alle aziende partner e ai tifosi. E a proposito di tifosi, l’immagine “calcistica” della squadra al rapporto della curva a fine partita, oltre ad essere stucchevole dà l’idea di un ambiente teso.

Più che la sconfitta in sé, seconda di fila in casa e quarta nelle ultime cinque ma comunque contro un’avversaria forte come Ruvo, ha colpito il modo. Gli aironi sono andati sotto fin dall’inizio senza mai riuscire a impensierire gli uomini di Rajola, che hanno dominato senza affanni. Lucida e amara l’analisi del vice allenatore degli aironi Alessio Marchini, presentatosi in sala stampa al posto di Federico Barsotti che, colpito da un attacco febbrile, è riuscito a stento a presentarsi in panchina. «Ci scusiamo per questa prestazione – ha detto subito Marchini – perché soprattutto dopo la vittoria a Roma non era pensabile che ricadessimo in una partita del genere. Al di là dei meriti evidenti di Ruvo, abbiamo giocato senza energia. Dopo le tre sconfitte consecutive c’era stata una settimana importante in cui ci eravamo confrontati e stretti ancora di più, ma la prestazione di stasera è difficile da spiegare. Non possiamo confrontarci tutte le settimane, dobbiamo lavorare meglio. Loro sicuramente sono partiti forte, ma in generale abbiamo concesso troppi contropiedi e canestri facili sui tagli. E poi, come ogni tanto succede, quando andiamo sotto spariamo anche dal punto di vista emotivo. Ruvo è venuta qua arrabbiata per le due sconfitte, noi però dobbiamo chiederci perché siamo stati così arrendevoli».

«Nel terzo quarto avevo fiducia perché ci siamo ravvicinati a -11, ma poi dopo due canestri subiti siamo crollati – ha aggiunto – quello che mi spaventa è che alle prime difficoltà perdiamo fiducia in noi stessi, a volte manchiamo di personalità. In questo campionato però si può rimediare subito, domenica andiamo a Latina e ci deve essere fame».

Non tutte le stagioni vengono col buco e questo la Fabo lo sta vivendo sulla propria pelle, complice la girandola di infortuni e una serie di incastri tecnici e caratteriali finora non riusciti. L’impressione è che la società abbia pensato che aggiungere degli ottimi tasselli allo zoccolo duro a cui è mancata una vittoria per salire in A2 sarebbe bastato per competere, almeno più dell'attuale settimo posto. Ma il livello del campionato o quantomeno di questo spietato girone B, complice la riduzione di squadre al piano di sopra, è cresciuto più in fretta di tutto il resto. Poi ci sono i cortocircuiti emotivi, forse in parte dovuti all’onda lunga della finale persa, ma anche ad un inserimento non facile dei nuovi. Mentre continua l’attesa per il colpo di mercato in entrata (si è parlato di un esterno lituano), secondo alcune indiscrezioni la permanenza di Klyuchnyk non sarebbe da dare per scontata, visto anche l’interessamento da parte di altre squadre di serie B. l


 

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