Pescia, l'allarme all'ospedale: «In cinque anni persi oltre 30 infermieri»
Riduzione dei posti letto e turni massacranti completano una realtà sempre più ingestibile per i servizi ai pazienti
Pescia Ospedale Cosma e Damiano in continua sofferenza, con meno personale, riduzione dei posti letto, turni di lavoro massacranti per chi ancora lavora nella struttura sanitaria di via Battisti.
La denuncia della Funzione pubblica Cgil di Pistoia e Prato è a tutto tondo. «La mancanza di personale è una condizione diffusa nei presidi sanitari e territoriali dell’Asl Toscana Centro – sostengono il segretario Massimo Ciuti e Fabrizio Berretti e Serena Magherini, della Rsu dell’ospedale di Pescia – e le strutture presenti nelle province di Pistoia non sono in condizioni migliori delle altre».
Per i sindacalisti, quest’anno si chiuderà con 33 infermieri in meno in servizio rispetto al 2018, «e se i quattro contratti in scadenza non verranno prorogati il conto sale a meno 37». «Per fare un paragone – proseguono – rispetto alle possibilità assistenziali per ciò che attiene al personale infermieristico è come se si fossero chiusi tre interi reparti».
Ancora i rappresentanti della Fp Cgil: «Così è impossibile andare avanti. Ancora oggi il personale è costretto a turni e condizioni di lavoro preoccupanti che si protraggono da tempo e che devono essere continuamente affrontate con l'immissione in servizio di nuovo personale».
Ancora Ciuti: «Monitoriamo il personale assegnato ai servizi e riceviamo quotidianamente segnalazioni di sofferenza che vengono rappresentate alla direzione sanitaria. E risulta che le criticità nel nostro territorio sono anche maggiori che nel resto dell’Asl Toscana Centro. La mancanza di personale nel settore dell'assistenza è particolarmente sentito, il personale continua da troppo tempo a fare doppi turni, rientri e salta riposi; i servizi di pronto soccorso registrano un numero di accessi superiore alla media specialmente in questo periodo invernale e solo per l'impegno dei professionisti riesce, in un contesto di grande difficoltà quotidiana, a dare risposte agli utenti che affluiscono alla struttura».
Secondo il sindacato poi le cose non vanno meglio nelle chirurgie e inoltre il servizio di ricovero chirurgico registra una minore offerta, «è stato ridotto di dodici posti letto – viene sottolineato – il tutto anche a seguito di una diminuzione del personale presente nel presidio ospedaliero pesciatino e nella zona della Valdinievole».
Conclude Ciuti: «Non ci si deve meravigliare se il personale dopo aver superato la pandemia lamenta turni di lavoro estenuanti e va oltre il debito orario ordinario. L'auspicio è che delle assunzioni a ruolo di 66 infermieri e 95 operatori socio sanitari di prossimo ingresso una buona parte vengano assegnati alle zone di Pescia e della Valdinievole, per restituire servizi di qualità alla cittadinanza e carichi di lavoro adeguati per i professionisti». l
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