Il Tirreno

Montecatini

Solidarietà

Aiuti per gli orfani dei femminicidi: un accordo tra Comune di Montecatini ed Edela

di Simona Peselli
La firma dell’accordo in Comune
La firma dell’accordo in Comune

Il sindaco Luca Baroncini: «Un riferimento territoriale per raggiungere ogni singolo caso»

2 MINUTI DI LETTURA





MONTECATINI. I Comuni uniti a favore degli orfani di femminicidio. Montecatini Terme sarà il primo Comune italiano con una mozione sottoscritta e firmata da tutte le forze politiche che ha siglato un accordo con l’associazione Edela a sostegno degli orfani di femminicidio e delle famiglie affidatarie. «Siamo arrivati alla firma di questo protocollo in tempi relativamente brevi -commenta l’assessore alle politiche sociali Federica Rastelli – con l’associazione Edela che si occupa degli orfani dei femminicidi. La mozione è stata proposta da Helga Bracali e subito accolta da tutta l’amministrazione». Un progetto e uno strumento per portare alla luce le effettive realtà di chi sta vivendo questa situazione. «Ho iniziato – chiarisce Roberta Beolchi, la presidente di Edela – perché mi ponevo sempre il pensiero del futuro di questi bambini rimasti orfani. Così ho fondato un’associazione dedicata a chi resta. Il femminicidio non è solo la tragedia di una donna uccisa, ma esiste anche la famiglia che subisce la morte della figlia, i traumi di chi sopravvive.

Oggi è un momento istituzionale importante anche per i tremila orfani presenti ad oggi sul territorio». La scelta del Comune di Montecatini Terme: «C’è una tragedia dentro la tragedia – afferma il sindaco Luca Baroncini – per quelli che restano. Questo importante tema aveva bisogno di un punto di riferimento territoriale per poter raggiungere ogni singolo caso. Il sindaco è la figura che nella maggior parte dei casi può avere la conoscenza di quello che accade nella sua città, segnalare con la garanzia istituzionale di riservatezza i casi specifici. Vogliamo che anche gli altri Comuni italiani aderiscano, gli ottomila sindaci dovrebbero diventare referenti. Anche con altre associazioni, perché l’importante è aiutare. Come presidente di Anci giovani coinvolgerò l’Associazione nazionale comuni italiani affinché tutti siano informati, possano aderire e firmare questo protocollo d’intesa.

Questo consente all’associazione di intervenire e di salvare chi è rimasto. C’è chi ha perso la vita e poi quelli che sono a rischio e si ritrovano da soli. Bisogna supportare i nonni, spesso anziani e gli zii che si ritrovano a dover fare da genitori. Il 2 giugno sarò a Roma per la parata, ma arriverò prima per spiegare il progetto ai rappresentanti dei comuni di Anci ».

© RIPRODUZIONE RISERVATA


 

Primo piano
La polemica

Firenze, il ministro Giuli contro la sinistra: «Gli sono rimasti solo i comici». E boccia Massini al vertice del teatro della Toscana

di Mario Neri
Sani e Belli