Il commento
Monsummano, spari contro le abitazioni per aggiudicarsi le aste giudiziarie: dieci indagati
Perquisizioni all’alba, almeno una decina gli indagati di origine calabrese
MONSUMMANO. Il riserbo è massimo. Anche perché le indagini sono ancora in corso. Pochi i particolari resi noti dalla procura attraverso uno stringato comunicato diffuso nella tarda mattinata di mercoledì 29 giugno dai carabinieri del comando provinciale, poco dopo il blitz scattato all’alba, con perquisizioni fra Monsummano, Larciano e Lamporecchio.
Una decina le persone indagate, tutte di origine calabrese e tutte accusate di una serie di reati commessi nei mesi scorsi che vanno dalla turbativa d’asta, alla tentata estorsione, alla minaccia con l’uso di armi da fuoco.
Elementi, questi, che valutati nel loro insieme potrebbero far pensare all’arrivo anche in Valdinievole di un fenomeno per il quale, o scorso settembre, era scattato l’allarme della Commissione antimafia: quello dell’interesse da parte della malavita organizzata sulle aste giudiziarie come metodo per riciclare il denaro sporco; utilizzando, per ottenere gli scopi prefissati, metodi prettamente mafiosi, tra cui colpi di arma da fuoco sparati a scopo intimidatorio contro abitazioni e portoni
Fatto sta che nella mattina del 29 giugno, una trentina di carabinieri del comando provinciale di Pistoia hanno eseguito una serie di perquisizioni disposte dalla procura della Repubblica nelle abitazioni e in altri locali di alcune famiglie calabresi residenti nei tre territori comunali della Valdinievole. Per l’operazione – che ha avuto inizio all’alba e si è protratta per l’intera mattinata – è stato anche chiesto l’ausilio di alcune unità cinofile di Firenze.
Come detto, turbativa d’asta, tentate estorsioni e minacce con uso di armi i reati contestati. «In alcuni casi – spiega la procura – gli atti intimidatori erano stati compiuti con esplosione di colpi di pistola e di fucile all’indirizzo delle abitazioni di persone che si erano aggiudicate immobili ai quali erano interessati anche gli indagati. In qualche caso le intimidazioni hanno avuto lo scopo di dissuadere chi si apprestava a partecipare all’asta giudiziaria».
Durante le perquisizioni è stato sequestrato materiale su cui verranno svolti approfondimenti investigativi, anche di tipo balistico.
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