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il dibattito sul piano operativo  

«Pescia deve avere margini di sviluppo»

«Pescia deve avere margini di sviluppo»

Morelli replica alle critiche del consigliere regionale Niccolai «Il confronto è ancora aperto, troveremo nuove soluzioni»

29 aprile 2021
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PESCIA. «Continua il consueto e perdurante attacco del consigliere regionale Niccolai al Piano operativo del nostro comune. Forse un impegno di tale portata sarebbe stato più comprensibile per sostenere un Piano che è stato redatto secondo gli indirizzi e le priorità che lo stesso Niccolai da consigliere comunale ha votato nel 2016». Così esordisce la replica dell’assessore Aldo Morelli in difesa all’attacco sferrato dal consigliere regionale Niccolai. «Certo, il Piano non è stato ancora "conformato" – prosegue Morelli – , è il termine tecnico che si adopera dalla Conferenza paesaggista regionale, ma il confronto è ancora aperto, come è logico che sia, soprattutto sulle questioni poste dalla Sovrintendenza. Una lettura del territorio così statica e rigida che se adottata in toto non permetterebbe di fare quasi niente, ma il territorio non è un museo dove la missione è solo conservare. Tant'è che quando si dicevi è "una errata ed anacronistica interpretazione del limite urbano", non si contrasta tanto il comune di Pescia quanto la stessa legge regionale, n.65 del 2014, dove all'art. 224 si scrive che il riferimento è al Piano strutturale vigente, quello del 2012. Certo, quando si farà il nuovo PS si potrà andare oltre, ma solo allora». «Ma ci dica il consigliere Niccolai – continua Morelli – se la previsione di un ampliamento di 13.500 mq dell'area produttiva (area da tutelare) di Macchie San Piero, 4/5 aziende al massimo, è troppo per il comune di Pescia. È appena il caso di ricordare che la previsione del Piano strutturale era di ben 125.000 mq. A mio avviso, se si vuol garantire a questo territorio un minimo di sviluppo delle attività produttive forse nel prossimo piano bisognerà prevederne altro, oppure si dovrà decidere che Pescia è un comune da dichiarare "free", libero da qualsiasi possibilità di sviluppo delle attività produttive e invitare le aziende rimaste a prepararsi a rivolgersi altrove. Stesso discorso sulle previsioni di edilizia abitativa, il PS prevedeva 220.000 mq, il piano operativo 35.000, bene anche qui decidiamo sviluppo zero e lasciamo le periferie senza che un po' di sviluppo consenta di recuperare i servizi che non ci sono: strade, parcheggi, aree verdi, ecc. Bene, allora decidiamo che a Pescia non si può fare nulla! Non la pensiamo certo così, e il confronto e la conferenza sono sempre aperti e troveremo le soluzioni, e togliamo questa preoccupazione al consigliere Niccolai "che succederà se il Comune intendesse approvare in via definitiva il Piano operativo" nonostante i rilievi, niente perché porteremo in consiglio un Piano conformato/approvato». —

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