Il Tirreno

Calcio

Mercato, per l’attacco l’esterno Yayah Kallon

di Luca Santoni

	Cristiano Torri canta la canzone “Cara Carrarese”
Cristiano Torri canta la canzone “Cara Carrarese”

Carrarese è del Verona: arrivò in Italia su un barcone

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CARRARA. «Il sogno è realizzato ed io mi son svegliato, ma ora non fermarti più!». Canta così Cristiano Torri nella sua nuovissima “Cara Carrarese”, canzone dedicata dal cantautore carrarino alla squadra azzurra, appena promossa in Serie B dopo 76 anni di attesa. Un sogno, per l'appunto, atteso per decenni da intere generazioni di tifosi, cresciuti a pane e calcio, col mito dello «squadrone di Orrico», ma condannati poi spesso e volentieri ad affrontare delusioni e sacrifici, in nome di una passione infinita. «Dalle Alpi al mare è tutto un amare, è tutto un'amore, è tutto un soffrire, ma non lasciarti andare, continua a sognare», come scrive Torri. E' possibile ascoltare “Cara Carrarese” su youtube (2024 Elite Music distributed by Altafonte Italia, released on: 2024-07-05, Producer: Alessandro Di Dio Masa, Lyricist: Cristiano Torri Marchi, Composer: Alessandro Di Dio Masa).

Dal mercato intanto spunta un nome nuovo per l'attacco, quello del giovane Yayah Kallon, esterno destro classe 2001, rientrato a Verona dal prestito di Bari. La Carrarese si è fatta concretamente avanti con un'offerta e sono in atto fitti colloqui con le parti in causa. La trattativa quindi appare ben avviata, anche se non ancora chiusa. La storia di Kallon sembra un romanzo, ma purtroppo assomiglia alla dura realtà di tantissimi ragazzi, costretti a fuggire dall'Africa e giocarsi il tutto per tutto via mare sui barconi, col sogno di trovare in Europa una vita migliore. Originario della Sierra Leone, è fuggito dal paese natale a 14 anni per evitare di doversi arruolare come bambino soldato. «Al mio paese in Sierra Leone c'è un gruppo terroristico che rapisce i bambini per trasformarli in soldati e i miei genitori avevano paura che potesse succedere anche a me, così hanno deciso di farmi partire», ha raccontato Kallon ai microfoni di Genoa Channel nel 2021. Dopo aver impiegato otto mesi per attraversare l'Africa, «il momento peggiore è stato sicuramente il periodo in Libia. Lì non c'erano regole e incontravi ragazzini che giravano armati. Per pagarmi la traversata via mare ho lavorato, dalla pulizia nelle case, al muratore e quando sono riuscito a raccogliere i mille dinari che servivano, mi hanno rapinato, così ho dovuto ricominciare da capo». Dalla Libia Kallon è riuscito a imbarcarsi su un barcone, giungendo inizialmente a Lampedusa e trasferendosi in seguito a Cassine, in provincia di Alessandria. 

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