Massese, Della Bona cerca il terzo centro
Il team manager Eritreo: la svolta c’è stata
MASSA. Prosegue la preparazione della Massese in vista della gara casalinga di domenica contro il Certaldo. Il tecnico bianconero Giuseppe Della Bona al momento deve contare l’indisponibilità dell’attaccante Luca Andreotti, alle prese con un attacco influenzale, così come non è al meglio il centrocampista Luca Remedi che sta facendo i conti con un problema ad un tallone. Nel prossimo turno, la prima squadra cittadina punterà a centrare la terza vittoria consecutiva, dopo quelle rinfrancanti arrivate con Fucecchio e Pro Livorno, che hanno rimesso in corsa la Massese per la salvezza diretta. Indubbiamente, gran parte del merito di questa ripresa è da assegnare proprio a Della Bona, che, dal momento del suo avvento sulla panchina apuana, ha saputo toccare le corde giuste di una squadra che sembrava ormai allo sbando. Un’analisi condivisa dal team manager, Giorgio Eritreo. «Questa ripresa è una liberazione - ha dichiarato Eritreo -, perché la mancanza di risultati mi lasciava molto perplesso. Per quanto non fossimo una squadra che potesse comunque lottare per il vertice, sinceramente attraversare un periodo così buio è stata una cosa inaspettata. Una liberazione vera dunque, perché ora stiamo vedendo una bella Massese, a prescindere dalle due vittorie che non sono causali, viste le due prestazioni importanti, soprattutto quella di domenica scorsa con la Pro Livorno, che definirei sontuosa. Oltre a migliorare leggermente la classifica, queste due partite ci hanno dato la forma morale per affrontare il rush finale con rinnovata fiducia e determinazione. C’era una sorta di depressione latente all’interno dello spogliatoio, mentre adesso tutto quanto il gruppo si sta esprimendo in maniera diversa». E ancora. «Grossi meriti vanno dati all’allenatore - ha proseguito il team manager zebrato - che ha saputo adottare scelte ben precise e certamente maturate non a caso. C’è voluto coraggio per fare certe scelte, e la risposta del campo è stata quella che tutti abbiamo visto».
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