Nelle mani di una coppia toscana la maggior catena di barberie d’Italia: l’amore a scuola, l’intuizione e la svolta decisiva
Dal primo negozio aperto a Marina di Carrara, adesso ne contano oltre 50: «Lo scorso anno abbiamo acquisito due marchi salvando in Veneto 120 posti di lavoro»
CARRARA. Si amano da quando erano due adolescenti. Sono “promessi sposi”. E nel frattempo guidano la catena di barberie più grande d’Italia (ma c’è chi dice «d’Europa»): 53 saloni, 240 dipendenti. È la loro creazione. Parliamo di Giulia Massa, 33 anni, una laurea in giurisprudenza, e di Massimiliano Spina, 34enne, laureato in economia. Ancor prima di inanellare il sentimento, la coppia “marca” un grande successo d’impresa che conferma che Carrara è culla di imprenditori di successo.
Sui banchi di scuola
Tutto inizia 18 anni fa. Giulia e Massimiliano sono due adolescenti: lei ha 15 anni, lui 16. Sono entrambi studenti dell’istituto Zaccagna. Succede che si innamorano. Si fidanzano. E non si lasciano più. Arriva il diploma, poi la laurea. Per entrambi. E arriva anche il 2018.
Il Dna
Marina di Carrara, via Rinchiosa 32A. È qui che nel 2018 Massimiliano con il fratello apre un negozio dove si fanno barba e taglio capelli per uomo. E crea e lancia anche un marchio: Little Italy Barber Shop, ovvero se lo stile del taglio è newyorkese, la tecnica è quella dei barbieri di una volta, i “personaggi” a cui nei film si confessano i segreti più reconditi – dall’affare che va in porto alla donna che ti fa perdere la testa – mentre ti insaponano il mento. Funziona Little Italy: sarà forse anche perché Massimiliano, che non è un barbiere, vede in quel settore grandi potenzialità? Lo dirà il tempo, eccome se lo dirà.
La chance “MareMonti”
Nel 2019, arriva un’occasione: aprire un salone-barberia a Massa, nel centro commerciale MareMonti. Perché no? Okay. C’è un però: l’offerta di locazione è subordinata all’apertura di un barber shop anche nel centro commerciale di Thiene, siamo nel Vicentino. «Ecco, quella è stata la prima vera sfida», racconta Giulia. Massimiliano chiama Giuseppe Bucci, barbiere di grande esperienza, mani abili e sguardo visionario, e gli affida la formazione dei giovani.
L’ascesa
L’apertura dei negozi nei centri commerciali è il decollo. Intanto anche Giulia – che prima lavorava in un ristorante di Carrara – dà il suo contributo dopo aver conseguito un master ad hoc: se oggi lui è fondatore e amministratore delegato della società, lei è responsabile delle risorse umane. L’inaugurazione di un negozio tira l’altra. I barber shop Little Italy spuntano a Imola e Forlì, Bologna e Parma, Torino, Verona, Voghera e Pavia. È una crescita scoppiettante: «L’obiettivo di Massimiliano era del resto quello di dare vita al più grande barbershop brand d’Europa». E, attenzione: l’obiettivo è: avere negozi diretti, di sola proprietà.
L’operazione
Il 2024 è l’anno del grande salto: acquisiscono i brand Il Barbiere e Trilab, «garantendo la continuità – spiegano – di oltre 120 posti di lavoro nel Veneto». E qui, la società si struttura.
Effetto finale
Oggi la coppia è alla guida di una catena composta da 53 negozi: 22 a marchio Little Italy, undici con il brand Il Barbiere, undici Trilab e poi ci sono nove negozi affiliati in franchising. La sede è a Brescia, baricentrica alle dislocazioni dei punti vendita. Ma la coppia mantiene un legame stretto con la città d’origine: tutto è nato, del resto, da qui: «Carrara e Massa – dice lei – restano la nostra fucina di talenti», la cui formazione è ora affidata a Chiara Basciano di Massa, anzi di Pariana, mentre il barbiere Giuseppe – formatore tecnico – si sposta nei singoli negozi. E adesso la coppia sta per compiere un altro passo importante, un altro sogno che si avvera: il matrimonio. Sarà ai piedi delle Apuane? Chissà.
