Il Tirreno

Commercio

Massa, verso un nuovo supermercato: approvata la variante urbanistica

di Melania Carnevali

	Il capannone dove sorgerà il supermercato
Il capannone dove sorgerà il supermercato

La giunta dice sì al piano di recupero dell’ex edificio artigianale sull’Aurelia

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MASSA. Un nuovo supermercato a Massa, questa volta a Romagnano. Risale ai giorni scorsi l’accoglimento da parte della giunta comunale di un progetto volto a riqualificare un edificio in via Aurelia ovest, all’incrocio con via Vecchia Candia.

Si tratta di un piano di recupero con contestuale variante urbanistica semplificata, richiesto dalla proprietà (la Ge.Imm di Carrara) per permettere di completare e convertire all’uso commerciale questo immobile, risalente ai primi anni ‘2000 ma mai del tutto completato, come si può ben vedere dalla folta vegetazione che pian piano sta inglobando quello scheletro in cemento armato.

Insomma un edificio che, seppur inizialmente autorizzato per funzioni artigianali-industriali, oggi versa in stato di abbandono, fonte di degrado in quel tratto di via Aurelia. L’obiettivo è quindi quello di insediare una media struttura di vendita di generi alimentari e non alimentari, affiancata da un esercizio di vicinato. L’intervento ricade nella cosiddetta fascia di bordo della zona industriale, che già nel recente passato ha ricevuto analoghe modifiche sul piano urbanistico.

Tra l’altro la variante proposta va solo a ridefinire le opere pubbliche da realizzare. La scheda vigente infatti prevedeva due rotatorie e un marciapiede lungo via Aurelia, soluzioni che - secondo gli studi tecnici - non risultano fattibili o necessarie. Ad esempio una rotatoria era prevista sempre sull’Aurelia all’incrocio con via Acquale, l’altra proprio davanti l’edificio. Rispetto agli studi precedenti è rimasta quest’ultima, ritenuta sufficiente a garantire la fluidità del traffico e migliorare la sicurezza stradale.

Il piano attuativo presentato dalla società proprietaria prevede allora il completamento della struttura esistente, con un piccolo ampliamento e la sistemazione delle aree esterne con parcheggi, spazi verdi, viabilità interna e aree per carico-scarico merci. L’accesso principale sarà da via Aurelia ovest, integrato dalla nuova rotatoria, mentre un secondo ingresso è previsto su via Vecchia Candia. Venendo alle dimensioni, la superficie complessiva dell'edificio è di 3.700 metri quadrati, di cui 3.263 già costruiti e 436 di nuova edificazione. Al suo interno ci saranno una media superficie di vendita da circa 1.500 mq, più il negozio di vicinato. In cambio del cambio d’uso e del completamento del fabbricato, la proprietà che ha proposto il piano di recupero dovrà sostenere sia la perequazione economica prevista dagli strumenti urbanistici (360 euro al mq) sia la realizzazione della rotatoria e dei marciapiedi nella zona limitrofa.

Dal punto di vista urbanistico l’area si trova lungo uno dei principali assi viari cittadini, in una zona mista tra funzioni produttive, artigianali e commerciali. Il Piano strutturale comunale individua qui la necessità di riqualificare le aree di bordo prospicienti la via Aurelia e consente nuove attività commerciali, anche di media distribuzione, purché collegate al recupero dell’esistente. La proposta risponde quindi a questo indirizzo pianificatorio, evitando l’occupazione di suolo libero e puntando sulla rigenerazione.

La giunta comunale ha riconosciuto l’interesse pubblico dell’operazione, riconoscendo che il recupero di un edificio dismesso evita nuovo consumo di suolo e può creare opportunità occupazionali, oltre a migliorare il contesto urbano.

Per queste ragioni la giunta ha contestualmente dato mandato agli uffici di avviare la procedura di verifica della Valutazione ambientale strategica (Vas), passaggio obbligatorio previsto dalla legge regionale per piani e varianti che possono avere effetti sull’ambiente. In caso di esito positivo, nei prossimi mesi il progetto seguirà l’iter previsto: conclusa la verifica della Vas il piano attuativo compresa la variante urbanistica dovranno essere adottate dal consiglio comunale, e successivamente approvate. Solo allora sarà possibile rilasciare i titoli edilizi per l’avvio dei lavori.
 

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