Carrara, muore a 54 anni: chi era Paolo Pigorini
«Un dolore per tutti noi – ha aggiunto Ilaria Lorenzetti, che di Paolo è stata collega prima in Nausicaa e poi in Retiambiente Carrara – . È sempre stato un grande lavoratore»
CARRARA. Ha suscitato commozione e dolore la scomparsa di Paolo Pigorini, 54enne conosciuto ad Avenza e lavoratore benvoluto dai colleghi e dalla dirigenza di Retiambiente Carrara srl. Operatore meticoloso, ha combattuto per diverso tempo contro una malattia che se l’è portato via troppo presto.
Il ricordo
«A nome della società esprimiamo le più sentite condoglianze ai suoi cari – ha dichiarato l’amministratore unico di Retiambiente Carrara, Fabrizio Volpi – . Perdiamo un lavoratore capace, ma soprattutto una persona di grande spessore e un individuo capace di esprimere sempre grande umanità». Paolo Pigorini era una persona dalla profonda sensibilità, sempre capace di regalare un sorriso, ma conservando anche un velo di malinconia, quella appunto di chi prova le sensazioni con maggiore intensità. La “generazione di mezzo”, quella dei cinquantenni di oggi, lo ricordano da bambino alla scuola “Ex-Gil”, alla Centrale, alunno della maestra Da Mommio, con indosso il “grembiulino d’ordinanza” e le gote accese. Crescendo, aveva comunque conservato l’espressione del bambino che era stato, diventando poi appassionato di cani, di passeggiate nella natura e di motociclette.
La collega
«Un dolore per tutti noi – ha aggiunto Ilaria Lorenzetti, che di Paolo è stata collega prima in Nausicaa e poi in Retiambiente Carrara – . È sempre stato un grande lavoratore: nonostante la malattia non ha mai voluto essere spostato dal suo ruolo di operatore, impegnato anche nella raccolta domiciliare. Aveva una parola sempre gentile per tutti e un grande sorriso. Sagace, ironico e con la battuta sempre pronta». Anche l’avvocato Monica Menconi lo ha ricordato attraverso i suoi canali social: «Non dimenticherò mai le nostre lunghe chiacchierate, i pomeriggi e le serate trascorse nella nostra via Filattiera, il giorno che eri capitato all’uscita di scuola a prendermi con la tua moto da cross, la cassetta che mi avevi registrato per “convincermi” ad ascoltare i Led Zeppelin e i The Doors”. Non ti scorderò mai e resterai sempre nel mio cuore, perché un amico sincero, profondo come sei stato tu, è cosa più unica che rara».