Open, gli architetti aprono le porte fra progetti e creazioni: c’è uno studio carrarese protagonista
Martina Pelliciari è l’unica nella provincia apuana che partecipa all’iniziativa nazionale: appuntamento venerdì 13 giugno in via Genova. Lo chef Michele Mancini servirà piatti su oggetti d’eccezione
CARRARA. Un paradigma che si ribalta. In una dialettica, tra architetto e cliente, che vede il primo entrare nelle case per ridisegnare e ripensare spazi e pezzi di quotidianità del secondo, questa volta sarà il professionista ad aprire le sue porte, quelle dello studio che riflette sulle declinazioni dell’architettura e sul dialogo con materiali e know-how del territorio.
Si chiama “Open Studi Aperti” l’iniziativa lanciata anche quest’anno – per il 13 e 14 giugno – dal Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. E al momento, a pochi giorni dal via, la mappa sulla provincia apuana vede la presenza di Map-studio Martina Pelliciari di via Genova 12, a Marina di Carrara, per venerdì 13 giugno (dalle 17 alle 21).
Di cosa parliamo
La manifestazione, viene spiegato direttamente dai promotori, «accomuna idealmente tutti gli studi italiani in un unico grande evento diffuso su tutto il territorio nazionale nell’ambito del quale gli studi di architettura apriranno contemporaneamente le loro porte al pubblico».
L’obiettivo – si osserva d’altronde – è «trasformare i luoghi di lavoro in spazi di incontro informale in cui sia possibile conoscersi, dialogare, confrontarsi e scambiare le proprie opinioni, assistere ad attività oltre che scoprire di persona i luoghi in cui le professioniste e i professionisti operano. È un evento che porta l’architettura nelle piazze e le piazze nei nostri studi, coinvolgendo quanto più persone possibile, col fine educativo di far comprendere l’importanza del lavoro delle professioniste e dei professionisti Architetti Ppc che intervengono da più di cento anni sullo spazio di vita dell’uomo, sia privato che pubblico e che lavorano per la cura dei nostri territori».
Lo studio
E allora nella mappa ecco lo studio di Marina di Carrara. “L’architettura e le sue declinazioni: tra materiali e artigianalità locali”, il titolo scelto per la partecipazione. «Ho deciso di partecipare perché mi affascina il poter mostrare il dietro alle quinte della nostra professione. Una professione che va oltre alla produzione, al progetto: parliamo spesso, infatti, di progetti sui quali lavoriamo per oltre un anno entrando in contatto con il cliente, con il suo spazio intimo che è l’abitazione, il luogo più accogliente. E non si può immaginare un progetto che non tenga conto di questo dialogo, di questo rapporto tra noi, le abitudini e le esigenze del cliente. La domanda più gettonata diventa così “cosa ti serve?”: è un continuo dialogo che somiglia a un abbraccio», riflette Pelliciari, architetto e designer carrarese.
Un team di quattro persone, «con una rete di collaboratori che ci permette di essere uno studio interdisciplinare, per seguire il cliente in tutta la filiera». Lo show room dell’azienda Modeck, gli interni dei negozi nel cuore di Marina di Carrara “Giornetti dimore” e “Milani Lab”, alcuni dei progetti curati dallo studio.
L’evento
Venerdì 13 giugno dalle 17 l’occasione di aprire le porte dello studio alla città: un dialogo, un legame, che sarà “rinforzato” anche dalla presenza della collezione degli oggetti di marmo realizzati dall’azienda Michelangelo Style, in particolare quelli della linea “Chef Mancini”: fisarmonica tra innovazione e tradizione che fa del marmo bianco – famoso in tutto il mondo – il suo fil rouge. Una linea voluta dallo chef carrarese Michele Mancini che per l’occasione dell’evento proporrà alcuni piatti serviti sugli oggetti che portano il nome di un luogo legato alla tradizione lapidea della città.
«Per l’occasione si è deciso di coinvolgere all’interno dell’evento anche realtà locali che concorrono alla creazione di un progetto di architettura d’interni. Lo studio coinvolgerà anche altre aziende legate all’artigianalità locale offrendo un itinerario fra progetti, tessuti, carte da parati, oggetti e materiali locali», conclude Pelliciari.