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Stadio di Carrara, parla il presidente Manrico Gemignani: «Per i lavori la Carrarese c’è»

di Luca Santoni
La squadra festeggia la salvezza e a destra il presidente
La squadra festeggia la salvezza e a destra il presidente

L’imprenditore del lapideo conferma la disponibilità della società e indica la chance dell’Articolo 21 come l’ambito dal quale drenare le risorse

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CARRARA. La famiglia Gemignani Vanelli c’è. È disponibile a farsi carico dei lavori di cui necessità lo Stadio dei Marmi entro la cornice a suo tempo disegnata dall’Articolo 21, cioè quella “prescrizione” del Regolamento degli Agri Marmiferi comunali che mette a portata di mano della città cospicui investimenti degli imprenditori del marmo che ottengono in cambio una proroga della concessione all’escavazione.

Lo dice al Tirreno senza se-e-senza ma il presidente della Carrarese Manrico Gemignani. C’è del resto un prima e un dopo nel futuro dello Stadio dei Marmi: l’elemento di discrimine è rappresentato dalla sentenza dei giudici amministrativi del Tar che ha dato torto alla sindaca Serena Arrighi e che stabilisce che non si deve applicare il Codice degli Appalti ai progetti (restyling dello stadio, volendo, incluso) che discendono dall’Articolo 21. Annunciando uno stanziamento di un milione e mezzo di euro – che arriva da una variazione di bilancio – per i lavori allo stadio, qualche giorno fa la sindaca ha teso la mano agli imprenditori: «Se si presentano strade alternative che consentano un risparmio di tempi, siamo pronti a percorrerle», ha detto; «Mi riferisco in particolar modo – ha aggiunto – alla possibilità che qualche concessionario di cava decida di cambiare i propri progetti e destinare all’adeguamento dello stadio le risorse legate all’Articolo 21. Da parte nostra c’è massima disponibilità». E adesso c’è la proclamazione di intenti del proprietario della Carrarese. Il quadro sembra completo.

Parliamo del futuro dello Stadio dei Marmi. Che idee si è fatto riguardo alle necessità di un impianto cittadino più moderno, funzionale e all’altezza della Serie B?

«Non c’è dubbio che la squadra e Carrara meritino uno stadio degno del Grande Calcio. Per questo motivo, speriamo di non dover più assistere alle impietose critiche negative, social e video, dei tifosi delle squadre ospiti sulla situazione dell’impianto della città. Riteniamo che vadano nel senso auspicato gli imminenti interventi annunciati dall’Amministrazione comunale per ottemperare a tutte le prescrizioni richieste dalla Figc. Quanto a uno stadio dei Marmi più moderno, la Carrarese, come è noto, ha pensato (e affermato) da tempo che la propria visione di rinnovamento dello stadio comprendeva la realizzazione di tutte le opere di adeguamento sportivo, quindi anche la realizzazione della nuova Curva Nord, insieme a quegli interventi necessari per una sua moderna fruibilità da parte dei tifosi e dei cittadini, magari anche al di fuori degli eventi puramente calcistici, utilizzando (oggi, con interventi privati, sia pure indirettamente) somme provenienti dal Disciplinare dell’Articolo 21 del Regolamento degli Agri Marmiferi. Per questo progetto unitario nei termini anzidetti è ancora intatta la disponibilità della Carrarese. Sul come e quando fare, restiamo in attesa di notizie».

In vista della programmazione della prossima stagione, prevede un coinvolgimento maggiore da parte delle forze economiche della città di Carrara, magari con l’allargamento della società ad altre realtà imprenditoriali locali?

«Su questo punto, debbo in premessa fare un ringraziamento alle oltre 93 imprese del territorio-e non, che hanno sposato il progetto Carrarese, supportando economicamente la società con sponsorizzazioni. I risultati sportivi raggiunti dalla squadra sono anche frutto del loro supporto. Con questi sponsor e con nuovi soggetti stiamo dialogando e lavorando per mirare a un potenziamento delle strutture sportive, attraverso un ampliamento della base societaria e dell’attuale sostegno finanziario che gli sponsor assicurano. Maggiore forza economica significherebbe maggior possibilità di aumentare la nostra forza societaria e calcistica. Abbiamo bisogno di compiere investimenti non solo per rafforzare ancora la rosa della prima squadra, ma anche per migliorare l’organizzazione societaria e gli impianti sportivi in cui la società lavora. In particolare, siamo ancora privi di un adeguato spazio per il nostro settore giovanile, a Carrara. Stiamo cercando soluzioni con l’Amministrazione comunale, ma al momento senza esito, mentre, viceversa, un investimento in questo senso non è più differibile per la società e per le nostre giovani promesse in erba, a cui vogliamo dare delle strutture degne delle loro speranze e dei loro sogni».

In una città condannata a vivere di ricordi, come si sente ad aver scritto nuove pagine che andranno di diritto nei libri di storia dello sport apuano?

«Sono orgoglioso. È un grande onore, soprattutto, in questi ultimi mesi, rappresentare la società in questi bellissimi successi, consapevole che la squadra e i tifosi stanno scrivendo pagine indelebili della storia del club e della città di Carrara».

Dopo una promozione dalla C alla B, e una salvezza nel campionato cadetto, si sente di poter alzare l’asticella dei sogni?

«Il nostro sogno è consolidarci. Cercare di migliorare, crescere, acquisire forza, organizzazione e competitività».

Aveva detto in sede di presentazione del campionato alla Spezia che la Carrarese non voleva essere una meteora. I fatti le hanno dato ragione. Quanto è orgoglioso della sua squadra e dei suoi tifosi?

«Colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente a nome della Carrarese la sindaca Serena Arrighi dei complimenti ricevuti per la permanenza della squadra in serie B. Le mie erano parole motivate, e non di circostanza. Conoscevo questo gruppo fantastico che aveva riportato la squadra in B. Avevo la certezza che avrebbe affrontato il nuovo palcoscenico con la medesima capacità e con quelle qualità che erano state il segreto del nostro successo durante i playoff promozione dell’anno scorso».

C’è stato un momento nel corso della stagione in cui ha pensato che non ce l’avreste fatta? Quando si è convinto, invece, che vi sareste salvati?

«Non abbiamo mai pensato che non saremo riusciti a conservare la serie B. Ci sono stati momenti di preoccupazione, ad esempio durante le cinque sconfitte consecutive, momenti di forte delusione (soprattutto per una in particolare delle cinque sconfitte consecutive). Al contempo c’è sempre stata la convinzione che questo gruppo, se messo in condizione di esprimere il proprio valore, come ha fatto pienamente sotto la magistrale guida di Antonio Calabro, avrebbe centrato l’obiettivo».

Chi si sente di ringraziare per questo storico traguardo?

«Ovviamente i giocatori, mister Antonio Calabro, tutto il suo staff, tutti gli addetti del club. Oltre ai diretti protagonisti, voglio però ringraziare quella che, con orgoglio, mi sento di definire la Famiglia Carrarese Calcio. È la somma di tutte le persone che ci hanno portato sino a qui, l’unione sempre più passionale e stretta tra tifosi, giocatori, staff tecnico, dirigenti, simpatizzanti e, aggiungo, anche spettatori televisivi, che ci seguono con grande affetto e simpatia».

Lo stadio dei Marmi è stato fondamentale per il raggiungimento della Salvezza. È fiducioso che il prossimo anno la Carrarese giocherà ancora nel suo impianto?

«Si, il nostro stadio è stato fondamentale. Lo dimostrano, con chiarezza, anche le statistiche dei punti conseguiti in casa da tutte le squadre del girone: siamo stati fra le prime squadre come rendimento casalingo. Poter giocare in B allo stadio dei Marmi nei tempi promessi dalla sindaca Serena Arrighi all’indomani della promozione ha fatto la differenza, se solo si pensa alle difficoltà avute nel corso delle prime partite di campionato, in cui, purtroppo, eravamo lontani dalle mura amiche. Io sono fiducioso che la squadra quest’anno non dovrà giocare lontano da Carrara e dai suoi tifosi neanche una partita casalinga e, in questo senso, mi conforta il rinnovato impegno dell’Amministrazione comunale, annunciato pubblicamente all’indomani della permanenza in serie B e in corso di piena attuazione».

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