Addio a Luigi Fabbri “Bugelli”, il menestrello che raccontò la Lunigiana
Il sindaco Ferri: «Perdiamo un amico, una persona onesta e buona»
AULLA. La Lunigiana perde il suo menestrello. Se n’è andato all’età di 82 anni Luigi Fabbri, in arte Bugelli, si è fatto amare e conoscere come il “menestrello della Lunigiana”. Cappello sempre calato in testa, ha cantato la sua terra fin da quando era bambino ed a lui questa stessa terra deve il tramontare delle tradizioni attraverso le sue storie cantate.
«Ci piace ricordarlo con le sue parole – dice il sindaco di Aulla Roberto Valettini – estratte da un’intervista di qualche anno fa e che rendono la portata del sentimento e della sua passione per la Lunigiana: “Così ho davanti agli occhi questa bellissima valle benedetta da Dio. Qui, quand’ero bambino, tutti cantavano. Nei boschi quando raccoglievamo castagne, nei campi mentre si lavorava, e poi la sera, tutti radunati in piazza del paese. Ero affascinato da questi momenti in cui donne, vecchi, bambini, tutti cantavano i racconti di questa terra, le storie dell’Appennino tosco-emiliano, le vicende di chi partiva per le Americhe e di chi tornava. Ho iniziato a cantare anche io e non ho più smesso”. Riposa in pace e che la terra ti sia lieve».
«Ciao Bugelli – scrive Paolo Sordi ancora da Aulla – quando sei in paradiso fai qualche canzone lunigianese per Papa Francesco». Anche la Città del Libro piange Bugelli. «Ci ha lasciato Bugelli maestro di musica e di vita – dice il sindaco di Pontremoli Jacopo Ferri – Un amico, una persona onesta, leale, generosa e buona. Ha sempre amato e raccontato la lunigiana cercando di trasmettere i valori a grandi e piccini. In uno dei nostri ultimi incontri mi parlò proprio di un progetto per le scuole. É e rimarrà unico e ci lascia un patrimonio di suoni, di musica, di parole e di racconti da non disperdere ma da ascoltare per capire meglio se stessi e il contesto in cui viviamo».