Carrara, è morto Adelelmo Bocchini: dai pali della Carrarese a gestore dell'Hotel Margherita
Era originario di Suzzara, aveva giocato nel Savona e nel Cosenza e nel 62-63 approdò in azzurro, consigliato alla società da Italo Allodi
CARRARA. Se n’è andata un’altra bandiera della Carrarese, Adelelmo Bocchini, portierone della Carrarese degli Anni Sessanta. Aveva 89 anni. Era originario di Suzzara, aveva giocato nel Savona e nel Cosenza e nel 62-63 approdò alla Carrarese, consigliato alla società da Italo Allodi.
L'avventura nel calcio
Italo Allodi, storico top manager di Inter e Juve, l’ideatore di Coverciano, era stato da giovane anche giocatore della Carrarese nel 53-54; classe 28 (Bocchini era del 35), originario di Asiago (Vicenza), allodi si era trasferito da bambino a Suzzara, nel Mantovano, ed era stato vicino di casa proprio della famiglia Bocchini. Adelelmo ebbe anche modo di allenarsi con l’Inter di Herrera prima di arrivare alla Carrarese, dove vinse subito il campionato di serie D, e poi disputò quattro campionati di serie C fino al 66-67, raggiungendo anche un record di imbattibilità di otto partite. Un portiere moderno, bravo fra i pali e nelle uscite. Dopo aver appeso i guantoni al chiodo, per qualche tempo è stato allenatore del Marina La Portuale, ma aveva la passione per la cucina: andò quindi da sua zia a Pistoia, dove la parente gestiva un ristorante, per imparare il mestiere (pur essendo nato a Suzzara, la sua famiglia era originaria di San Marcello Pistoiese), e una volta imparato il mestiere di cuoco, a Marina di Carrara gestì con la famiglia prima la Pensione Margherita di via Venezia, dal 70 all’84, e poi, poco distante, l’Hotel Margherita, dove rimase dall’84 al 20212; qui furono ospiti sia la Carrarese sia vari mister che si sono succeduti, da Lippi a Savoldi a Simoni.
L'amore per la città
Come raccontano i figli, entrambi nati a Carrara, si era subito innamorato della città, e carrarese è anche la moglie signora Franca; lascia anche due figli, Cristiano e Alessandro, e tre nipoti, Edoardo, Carolina e Niccolò.