Lupo attacca un cane a Renara, l'allarme dei pastori: «Aiutateci»
Rolando Alberti: «Serve una decisione politica per l’ecosistema»
MASSA. Di solito, quando sale alla stalla a Renara, Diamante, il suo cucciolo di un anno di pastore apuano, gli corre incontro per fargli festa. E invece domenica mattina non lo ha fatto. «Quando sono arrivato su non l’ho visto. Sono andato dietro alla stalla e l’ho trovato sdraiato, immobile e terrorizzato. Al collo aveva una piccola ferita. Ho capito dopo che era stato azzannato da un lupo», racconta Rolando Alberti, 53 anni, di Forno, che nella vita ha sempre fatto il pastore e non di capre qualsiasi. Oggi ha un gregge di un centinaio di capre riconosciute dalla comunità europea come in via di estinzione: le Garfagnine, le uniche nate per riuscire a vivere sui crinali delle Alpi Apuane.
«Cinque anni fa – racconta il pastore– ne avevo circa 130. Poi piano piano hanno iniziato a sparire. Non pensavo che potessero essere per colpa dei lupi fino ad adesso».
Sabato notte un lupo, stando alla sua ricostruzione, avrebbe attaccato il cucciolo, ma sarebbe stato poi messo in fuga dagli altri due cani. Gli avvistamenti di lupi, d’altronde, sono sempre più frequenti in zona. Pochi giorni fa un branco ha attaccato un gregge di capre sul monte Brugiana. «Si parla tanto di biodiversità per il lupo ma non lo si fa per le capre – spiega Alberti –. Il lupo non ha tutte le colpe per le razze in via di estinzione ma non sta aiutando a mantenerle in vita. Bisogna essere realisti e vedere le cose come stanno. Bisogna che qualcuno ci aiuti. L’uomo rurale ha un ruolo importante nell’ecosistema perché va a compensare l’uomo urbano e la cementificazione. Consideriamo che il lupo non stava solo nelle montagne ma anche in pianura. Adesso ha uno spazio ristretto e ne paga le conseguenze l’uomo rurale che sta facendo di tutto per mantenere l’ecosistema. Qui si tratta di decisioni politiche da prendere e vanno prese presto».
Diamante, il suo cucciolo, grazie anche all’intervento degli altri due cani, ha solo una piccola ferita al collo. Ma è terrorizzato. Come molti altri animali domestici che vivono sulle Apuane.
Non sono rari però gli avvistamenti di lupi anche a valle. Lo racconta Angelo Ndoja, giovane pastore di 28 anni che a Renella ha un’ottantina di capre. «I lupi li ho visti due volte al pascolo al lago di Porta. Ogni volta distanti, ma lo spavento è stato tanto. Una volta sono passati da argine ad argine e si sono infilati nel bosco. Una seconda volta abbiamo visto due lupi adulti con due cuccioli. È pieno di lupi in questa zona. Una volta non era così. I miei cani abbiano tutta la notte e il giorno dormono perché sono sfiniti».