La misura
Carrara, gran festa il fornaio di Supplinio Della Pina
Insieme alla famiglia gestisce la “Bottega del Fornaio” di Nazzano
Carrara Gran festa per il primo mezzo secolo profumato di pane al negozio “La Bottega del Fornaio”, in via Provinciale Nazzano n. 145, domenica 29 settembre dalle 10 alle 13. Protagonista, la famiglia di Supplinio Della Pina, fornaio da sempre, interprete dell’arte bianca. Non solo un lavoro, bensì una passione nata tra le mura del vecchio forno del padre Giuseppe a Marina di Massa dove già ai tempi delle scuole elementari, a vacanze iniziate, entrava a dare una mano. Una passione proseguita e scelta, accettandone tutti i sacrifici, quando nel 1974, mezzo secolo fa, Supplinio Della Pina diviene ufficialmente fornaio e inizia quel lungo percorso che ancora oggi lo vede attivo nell’impegno di coltivare la tradizione panificatrice accanto alla ricerca delle migliori tecnologie produttive. “La Bottega del Fornaio” la manda avanti con l’aiuto di Mirella, sua moglie, della nuora Jasmine e soprattutto del figlio Daniele, che del padre ha ereditato tutta la passione per l’arte bianca, non solo pane ma anche pasticceria, e di classe, forte come è stato della formazione da parte del grande Maestro di pasticceria Iginio Massari.
Dunque oggi dal forno di Nazzano escono pane, focacce, pizze, ma anche paste e dolci di ogni tipo legati alle tradizioni e al calendario delle feste.
D’altra parte Supplinio, seguendo gli insegnamenti trasmessi dal padre, nella sua semplice concretezza si è sempre dato da fare, partecipando a varie iniziative pubbliche e misurandosi con gli altri in un rapporto continuo di apprendimento. Così ricorda quando, lui ancora diciassettenne, il padre Giuseppe era stato premiato dal Prefetto di Massa Carrara per aver partecipato alla manifestazione “Il Pane in Piazza”. Di padre in figlio lo ritroviamo alcuni anni dopo, nel lontano 1991, insignito della Spiga d’argento alla Tirreno CT, manifestazione alla quale ha sempre partecipato con soddisfazione e interesse.
Il suo percorso è quello di un appassionato dell’Arte bianca che lo vede sempre partecipare sia alle varie manifestazioni locali di Assipan (Federazione Italiana Panificatori), tra le quali quelle di Tirreno CT, che a manifestazioni nazionali tra le quali negli anni 2000 emerge quella di Siab, Salone Internazionale dell’Arte Bianca, a Verona Fiere.
La voglia di fare e progredire, forte di un prodotto in cui gli ingredienti sono di prima qualità e la fermentazione del pane e delle focacce è a 24 o 48 ore, ha fatto sì che anche periodi duri come quello della pandemia non abbiano fatto conoscere degli stop o dei regressi, giacché Supplinio e la sua famiglia hanno curato come sempre un prodotto, che veniva portato a domicilio alla fedele clientela.
Certamente questa piccola impresa a conduzione familiare è un arricchimento del Territorio, del suo tessuto economico e sociale, oltre che delle tradizioni della migliore Arte Bianca che non conosce processi artificiali di congelamento e scongelamento tipici della grande produzione.
È anche un messaggio di speranza per le nuove generazioni, che possono trovare in questo comparto nuovi sbocchi di lavoro e nuove fonti di reddito, seguendo l’esempio del fornaio Supplinio e del figlio Daniele.l