Il Tirreno

Carrara, il Gruppo Tirrena investe: acquisita l’area ex Liquigas in zona industriale

Carrara, il Gruppo Tirrena investe: acquisita l’area ex Liquigas in zona industriale<br type="_moz" />

Sono 46mila metri quadrati a fianco dell’ex Enichem

4 MINUTI DI LETTURA





Carrara L’area ex Liquigas era lì da anni, ferma, in attesa di un acquirente. 46mila metri quadrati in zona industriale, adiacente all’ex Enichem, ma a differenza di quest’ultima, già bonificata e restituita dal 2019 agli usi legittimi, anche perché per fortuna, non vi erano state svolte le lavorazioni inquinanti della Rumianca. La notizia è che l’ex Liquigas è stata acquisita dal Gruppo Tirrena che fa capo alla famiglia Donati. Un gruppo importante nel quadro economico non solo cittadino ma internazionale, che ha colto l’opportunità e con un investimento significativo (le cifre sono top secret come sempre in questi casi) si appresta a gestire un nuovo comparto che sarà dotato di capannoni moderni e modulabili a servizio della logistica e dei trasporti, soprattutto via mare, ma anche via terra e via aerea, cioè il core business dell’azienda creata nel 1968 dal capostipite Alessandro Donati (tuttora amministratore unico della holding Fintirrena).

Di strada, in 55 anni, l’azienda ne ha fatta (il nome Tirrena è del ’74), e da agenzia marittima, quindi dal settore shipping, si è trasformata in un gruppo globale della logistica e dei trasporti, mantenendo saldo il legame con il mare quale operatore marittimo, ma allargando lo spettro dei servizi per le imprese anche via terra, come detto, e via aerea.

La base è a Carrara, in zona ex Asi, ma il gruppo ha sedi anche in Cina, India, in Brasile, a Singapore e a Dubai. Una 80ina i dipendenti, e fatturati importanti che nel 2022 ponevano la T-Bulk, la società del gruppo specializzata nei trasporti via mare in tutto il mondo di dry bulk (letteralmente, merci secche), al terzo posto nel comune di Carrara con 91 milioni di volume d’affari; la Tirrena, logistica globale, settima con 42 milioni circa; la Spintermar, spedizioni internazionali via container, 56esima con oltre 8 milioni; del gruppo, in Italia, fa parte anche la Impreport, azienda con sede a Spezia acquisita tre anni fa, a quota 15 milioni di euro di fatturato. Un’azienda dal respiro internazionale come detto, basti pensare che T-bulk sviluppa l’80% del volume d’affari all’estero; il gruppo movimenta complessivamente circa 2,5 milioni di tonnellate di merci l’anno.

La logistica e i trasporti hanno bisogno come il pane di spazi, e il gruppo anche in questo settore si muove a livello globale, nel sud del Brasile ha da poco acquisito un’area di 980.000 metri quadrati, una dimensione inimmaginabile qui, a servizio del porto di San Francisco do Sul.

Ma torniamo alla ex Liquigas. Secondo il piano operativo comunale, fa parte di un comparto assieme all’area ex Enichem ma come detto, rispetto all’altra è già bonificata. Il piano attuativo prevede, per semplificare, una progettazione d’insieme con l’altro proprietario, cioè Eni Rewind e ovviamente una costante interlocuzione con il Comune.

I fratelli Donati, Pierfrancesco amministratore di T-bulk, Federico di Tirrena e Fabio di Impreport, spiegano che i rapporti con palazzo civico sono di piena collaborazione e costruttivi: «Il nostro obiettivo – dicono al Tirreno – è di poter avviare la realizzazione dei nuovi capannoni e magazzini entro la fine del 2024; oggi l’area coperta è di 5.400 metri quadrati su 46mila complessivi, teoricamente per il piano attuativo potremmo arrivare a 19mila, vedremo in corso d’opera quale sarà il punto d’equilibrio fra aree coperte e aree scoperte. L’ex Liquigas – aggiungono – è dotata di raccordo ferroviario e l’abbiamo acquisita anche pensando a possibili sinergie di servizio con i terminalisti del porto, che hanno già fatto visita al terreno. Quell’area insomma sarà utile allo sviluppo del nostro gruppo ma in generale per la logistica e anche l’ottimizzazione di tutta l’economia portuale e in generale cittadina».

Proprio per queste prospettive, aggiungono, «sarà molto importante definire con il Comune la nuova viabilità di servizio del comparto».

Un comparto che sarà a due velocità, perché mentre per l’ex Liquigas c’è la possibilità di accelerare l’avvio operativo, per l’ex Enichem ci sarà da aspettare anni perché possa ospitare insediamenti; eppure ce ne sarebbe davvero di bisogno di un appezzamento così grande a disposizione, viste anche le necessità del settore lapideo per la filiera corta o della nautica, anch’essa in forte espansione. Il settore dei trasporti marittimi come sta andando?, chiediamo in chiusura di incontro: «È un settore notoriamente ciclico – la replica dei fratelli Donati – adesso è in un momento favorevole. Come sempre, sono gli Stati Uniti la locomotiva del mondo, a seguire Cina e India». Ed è un valore aggiunto per il territorio che un gruppo che muove le merci in tutto il globo abbia base a Carrara e abbia ancora voglia di investire.l

M.B.



Italia mondo

La ricostruzione

India-Pakistan, arriva il cessate il fuoco: il ruolo degli Usa in una notte di colloqui infiniti per bloccare la guerra

Sani e Belli