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Carrara, il marmo va in Nazionale: «Ma diffidate dalle imitazioni»

di Massimo Braglia
Carrara, il marmo va in Nazionale: «Ma diffidate dalle imitazioni»

Parla Matteo Venturi (Confindustria): una bella notizia

30 dicembre 2022
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CARRARA. Una decorazione a effetto “marmo”; questa la caratteristica della nuova divisa da trasferta della Nazionale di calcio italiana, targata Adidas che dal prossimo anno sostituirà Puma dopo 20 anni di collaborazione, e pubblicata dal sito Footyheadlines.com. Abbiamo chiesto un parere a Matteo Venturi, presidente della delegazione di Massa-Carrara di Confindustria, il suo primo commento è: «Per noi è un grandissimo onore vedere le trame, la texture del nostro meraviglioso marmo sulla maglia da trasferta della Nazionale italiana di Calcio, e quindi una vera ambasciatrice dell’italianità nel mondo; un riconoscimento al fatto che rappresentiamo uno dei materiali più glamour e più famosi nel mondo, vista la nostra storia plurimillenaria; davvero una grande soddisfazione, sarà ancora più bello fare il tifo per la nazionale italiana». E poi specifica: «La scelta di Adidas, nel proporre l’effetto marmo, è stata quella di riprodurre, come accennavo, la straordinaria texture che caratterizza i nostri marmi, ma ciò che rende speciale il Marmo di Carrara, è che si tratta di pietra naturale, e che quindi ciascun blocco è un unicum, una trama irripetibile. Questo vorremmo che fosse valorizzato e che ora più che mai mi porta a dire “diffidare dalle imitazioni”; immagino già la corsa che ci sarà da parte delle aziende delle piastrelle a riprodurre in serie pavimenti e rivestimenti che si richiamano a quella maglia; fa parte del gioco, sta a noi adesso riprendere slancio da questa bellissima notizia con ancora più determinazione e professionalità nel perseguire quanto abbiamo già sintetizzato nel nostro “Essere Marmo”, il manifesto di sostenibilità e dell’economia circolare del marmo di Carrara».

L’unicità

 Che Adidas si sia ispirato al marmo e specialmente al marmo di Carrara come simbolo di italianità, di certo fa piacere ma non stupisce. Quando nel 2014 la commissione europea propose alcuni esempi di prodotti non agricoli da proteggere con indicazione geografica, in modo da valorizzare il tradizionale know-how europeo (questo era il tema), scelse, fra le decine di possibili, quattro prodotti iconici in tutta Europa: il marmo di Carrara, il Cristallo di Boemia, il tessuto di Tartan scozzese, gli arazzi di Aubusson. Sentiamo ancora il presidente Venturi: «Aspettiamo adesso che ci sia l’ufficialità della maglia, poi sarebbe bello poter organizzare un evento anche qui, magari con qualche giocatore della Nazionale o lo stesso mister Roberto Mancini, un tour alle cave e una visita nelle nostre realtà di eccellenza, compresa la Marble Way. Di idee ne abbiamo molte».

Economia circolare

Nella presentazione di “Essere Marmo”, facciamo notare, già c’è molta carne al fuoco… «Sì, su economia circolare e sostenibilità l’intero settore si gioca il futuro; come ha spiegato il presidente della sezione lapideo, Fabrizio Santucci, e come è emerso dalle classifiche pubblicate proprio sul Tirreno, il comparto ha vissuto due anni discreti, anche se con alcuni distinguo, ma, a prescindere, non ci si può permettere di fermarsi, perché soprattutto sul piano del rispetto dell’ambiente, della sostenibilità dell’escavazione, del riuso dei materiali attraverso l’economia circolare, e in generale sull’innovazione un prodotto iconico e plurimillenario come la pietra naturale deve restare sempre aggiornato; non è certo una contraddizione. Per la marmettola, ad esempio, le notizie che arrivano da Scarlino potrebbero darci qualche anno di respiro, ma sarebbe un errore grave che non faremo quello di interrompere la ricerca di progetti e brevetti che consentano di valorizzare la marmettola stessa, lo strumento è già stato individuato e sarà la Marble Way 2.0. Vi sono poi le certificazioni di cui si stanno dotando quasi tutte le imprese, altro segnale di modernità e di sguardo al futuro. L’industria del marmo ha le radici nell’antichità, ma per vocazione guarda al futuro e, mi riallaccio allo spunto iniziale, sono anche riconoscimenti come quelli della divisa dell’Italia a darci ulteriore spinta e a confermarci che siamo sulla strada giusta».

 Gli altri temi

 Ci sono anche altre partite aperte… Il marchio, i contenziosi, l’articolo 21… «Sull’articolo 21 ha già parlato Fabrizio Santucci, saranno interventi di forte impatto e che contribuiranno a migliorare e abbellire la città, a renderla più accogliente. Mi preoccupa semmai che la previsione della filiera impone necessariamente di dover realizzare nuovi impianti, ma se non si sbloccano le bonifiche l’equazione è irrisolvibile, tra vincoli idrogeologici, Sin e Sir, di fatto anche in questo caso la burocrazia va a penalizzare chi vuole e deve investire. Un argomento chiave su cui sicuramente nel 2023 torneremo con forza. Anche il marchio a tutela del marmo di Carrara è un tema su cui stiamo lavorando, ci sono state delle problematiche emerse anche sulla stampa, ma la volontà è di procedere. I contenziosi? La sindaca ha fatto aperture significative, poi sui beni estimati ha fatto scelte legittime ma diverse. La nostra impostazione non cambia: dialogo, dialogo e ancora dialogo, con l’auspicio di un tavolo permanente di confronto a 360 gradi. Noi ci siamo»

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