Il Tirreno

Crisi Sanac, l’impegno del Prefetto nell’incontro con i sindacati

Una manifestazione per Sanac (foto archivio)
Una manifestazione per Sanac (foto archivio)

Il tema è ancora quello dei 32 milioni che l’azienda deve riscuotere da Taranto

09 agosto 2022
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MASSA. Sindacati in Prefettura, ieri mattina, per la difficile vertenza sul futuro della Sanac, azienda che nello stabilimento di Massa opera nella produzione di refrattari per i forni destinati alla produzione siderurgica e occupa 110 addetti (400 dipendenti complessivi nei quattro stabilimenti in tutta Italia). All’incontro di ieri con il Prefetto Guido Aprea (che è pugliese) erano presenti i rappresentanti di Cgil Cisl Uil confederali e di categoria. «Il Prefetto», spiega al Tirreno Andrea Figaia, segretario confederale Cisl Toscana Nord con delega al territorio di Massa-Carrara, «ha spiegato di aver parlato con la dottoressa Todde (vice ministro per lo Sviluppo economico) per cercare quantomeno – pur dentro la situazione che si è determinata di crisi di governo – di far pagare i debiti verso Sanac per la fornitura di mattoni refrattari all’Ilva di Taranto», oggi di proprietà di Accierie Italia, partecipata dallo Stato attraverso la finanziaria Invitalia. Che – sottolinea Figaia – «da un anno non paga il materiale ricevuto d Sanac». E non si parla di “bruscolini”, ma di 32milioni di fatture non pagate e scadute.

Il pagamento del dovuto sarebbe una boccata di ossigeno per lo stabilimento di Massa che ha risorse per affrontare l’autunno ma sul quale aleggia lo spettro della cassa integrazione, soprattutto se niente si dovesse smuovere.

E tra quanto è doveroso che si smuova c’è la nuova gara. «Chiediamo al ministero per lo Sviluppo economico e ai commissari di Sanac», aveva dichiarato a fine giugno Valerio Fabiani, consigliere del presidente della Regione per lavoro e crisi aziendali, «di favorire, appena possibile, un incontro tra l’offerta di acquisto giudicata più idonea, le Istituzioni territoriali e le organizzazioni sindacali».

L’obiettivo, spiega ancora Figaia, «è rifare una gara, capendo se ci sia o meno interesse da parte di Arcelor, e cercare di tenere collegata la filiera produttiva legata allo stabilimento di Taranto. Visto c’è il ministero che mette miliardi. Certo, si tratta di scegliere di tornare indietro rispetto a quanto deciso anni fa, quando il destino di Sanac venne sganciato da quello di Taranto».

Tra le varie ipotesi anche quella che Sanac «possa provare a lavorare non solo per Taranto».

Non è certo un’estate serena per i lavoratori di Sanac, che non hanno mai mollato la battaglia per mantenere i posti di lavoro e la produzione dello stabilimento massese. «Tutti hanno dato il loro impegno, i politici tutti», è la considerazione un po’ amara di Andrea Figaia alla vigilia del voto per le elezioni nazionali.

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