Imu coattiva affidata a privati
Il Comune cercherà una società per il recupero delle cartelle andate a ruolo. In ballo per il 2019 due milioni di euro non pagati. Il Pd: così si torna al modello Massa Servizi
Massa Il Comune vuole cambiare il soggetto preposto alla riscossione coattiva dell’Imu, passando dalla Agenzia delle Entrate ad un nuovo attore privato che palazzo civico spera possa rendere più performante la riscossione. L’ Agenzia si occupa del servizio dal 2017, tuttavia – ha evidenziato l’assessore al Bilancio Pierlio Baratta – «i risultati sono tutto fuorché performanti, tanto nella capacità effettiva di riscuotere i crediti quanto sulle tempistiche. Ad esempio, «dal 2012 al 2019 il Comune ha affidato all’Agenzia ruoli per oltre 37 milioni di euro, ma incassandone solo 8,5. Se andiamo a calcolare il tasso di recupero annuo equivale al 3% scarso. Il mercato invece dice che mediamente gli attori che hanno adottato i funzionari di riscossione hanno avuto un tasso che si aggira tra il 10 e 30%».
Da qui la scelta di cambiare, così da poter comparare innanzitutto i precedenti risultati con quelli della nuova azienda e, in prospettiva, per rendere più veloce ed efficiente l’attività di riscossione. Comunque, ha voluto tranquillizzare Baratta, «non si tratta della riscossione ordinaria, ma di quella coattiva», e limitatamente alle cartelle Imu dal valore superiore ai mille euro emesse nel 2019 e che rappresentano circa i ¾ dell’intero importo ad oggi non riscosso. Poco più di 2 milioni di euro, e che comporta uno stanziamento di circa 125 mila euro a favore della futura azienda di riscossione. L’idea è quella di un soggetto privato, che in virtù della “competizione” di mercato, possa assolvere con maggiore efficienza e rapidità il compito cui è chiamato. Società che sarà scelta mediante un bando di gara, così da poter verificare le condizioni poste. Ma pur con varie rassicurazioni, anche espresse dal presidente della commissione Bilancio Piergiuseppe Cagetti, il tentativo di persuadere le opposizioni non è riuscito. Questo perché vedono la misura ora circoscritta all’Imu estendibile anche al resto dei tributi, come la normativa consente – ha ricordato il pentastellato Paolo Menchini. Con conseguenze per le tasche dei cittadini, ma anche per Master, e con lo spauracchio di una nuova Massa Servizi. Su tutto questo sono stati molto chiari Gabriele Carioli e Stefano Alberti del Pd, ricordando anche le battaglie politiche all’epoca dei sindaci Neri e Pucci. Ma anche con l’ennesima rassicurazione di Baratta su Master e la riscosisone ordinaria, i dubbi sono rimasti. Tanto sulle prospettive future, quanto sulla capacità di riscossione, sull’aggio per la società e le ricadute per cittadini o imprese, «che non sono banditi – ha detto Uilian Berti di Articolo Uno – ma magari persone in difficoltà». E il timore di Agostino Incoronato è che «un soggetto privato non farà sconti a nessuno, avviando pratiche legali senza preoccuparsi dei motivi del mancato pagamento». Per questo il non voto delle minoranze. Solo il Pd si è riservato di valutare l’operazione a fine anno, quando il quadro sarà più chiaro. La proposta, comunque, è stata approvata.l
© RIPRODUZIONE RISERVATA