Commercio: 50 nuove aperture in sei mesi e “soltanto” 23 chiusure definitive in città
Negozi di alimentari, panifici e saloni di parrucchieri: la sfida degli operatori che, superata il covid, tornano a investire
Luca Barbieri
CARRARA. Una cinquantina di aperture in sei mesi, spalmate sull'intero territorio comunale, e 23 chiusure sempre tra commercio al dettaglio, somministrazione e cura per la persona.
È un bilancio positivo quello che gli uffici di palazzo civico delineano a suon di numeri nel report che va a fare il saldo dal primo gennaio 2021 fino a oggi tra aperture e chiusure su tutto il territorio comunale ovviamente.
Un dato forse a sorpresa, specialmente se pensiamo che si riferisce proprio agli ultimi mesi: parliamo dunque di nuove attività che hanno deciso di aprire nella cosiddetta “era Covid”, tra disposizioni, orari da ricalibrare e colori a scandire anche la quotidianità lavorativa. Numeri peraltro che confermano quelli del semestre precedente quando da piazza Due Giugno avevano calcolato 41 aperture e 24 chiusure, complessivamente, nella seconda parte del 2020.
Tradotto, a Carrara sono state più le attività che hanno aperto, di quelle che hanno abbassato le saracinesche nell'ultimo anno, in piena pandemia. Insomma, i numeri hanno la testa dura, si dice, ma dietro nascondono anche un messaggio di speranza e di coraggio, fatto di storie.
C'è di più, come fa notare sulle movimentazioni, il neo assessore con delega proprio al commercio Daniele Del Nero: «Il saldo tra aperture e chiusure è complessivamente più che soddisfacente, c'è un buon entusiasmo e una gran voglia di guardare al futuro, di superare il momento imposto dall'esperienza pandemica. Scendendo però nel dettaglio, se non si può fare a meno di sperare nelle migliori fortune per le 48 nuove attività presenti sul territorio comunale, resta l'amaro in bocca per le 23 chiusure, ed è soprattutto a queste persone che corre il mio pensiero, con i migliori auguri per l'immediato futuro», fa notare l'ex capogruppo pentastellato, da poche settimane in giunta e al lavoro con gli incontri proprio per il capitolo commercio cittadino.
Benissimo, parafrasiamo il concetto, le quasi 50 “luci” in più lungo la città, ma bisogna lavorare su quelle 23 che, per un motivo o per l'altro, in questo primo semestre del 2021 hanno chiuso. Arrivando quindi al report, il segno “più” maggiormente marcato si trova nel “commercio al dettaglio”, una dicitura che “abbraccia” i negozi entro un certo limite di metri quadri e che comprende varie categorie che vanno da quelli per articoli per la casa fino al capitolo abbigliamento, passando per alimentari e botteghe, per esempio.
Ebbene, qui siamo di fronte a 33 negozi in più, contro 17 chiusure definitive. Se passiamo ai “pubblici esercizi somministrazione” (bar e ristoranti con servizio al tavolo, per intenderci) i numeri sono più contenuti, ma il bilancio è positivo, con 6 locali aperti a fronte di 3 chiusi. Troviamo un “più” 2 anche davanti alle attività artigianali alimentari (per esempio i panifici e i laboratori di produzione in genere), una cifra generata dall'unica chiusura rispetto alle 3 nuove attività carraresi che hanno inaugurato tra gennaio e il mese in corso.
Si chiude con la cura alla persona: 5 neo saloni di parrucchieri e barbieri in città, contro un paio di acconciatori che hanno chiuso in primi sei mesi del 2021; mentre c'è soltanto un'apertura (e nessuna chiusura) tra gli estetisti.
Insomma dai numeri e dai dati quello che emerge è una città con la voglia di riaprire: con nuove botteghe, nuovi panifici e nuovi saloni da parrucchieri. Un tessuto economico, quindi, che mostra segnali di ripartenza e dove, stando ai numeri, la voglia di aprire ha superato quella di chiudere per sempre le serrande.
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