Nessun commissario, il Tar dà ragione a Zeri
Sospesa la diffida della Regione che ordinava al Comune della Lunigiana di consegnare gli acquedotti. Secondo una legge del dicembre 2015 anche i Comuni montani sopra i mille abitanti, con acque di pregio, possono tenersi le acque. Tutto rinviato a maggio.
ZERI. Nessun commissario o controllore speciale. Nessuna privatizzazione forzata: le acque di Zeri rimango di Zeri, almeno per ora. Lo ha deciso il Tar accettando la richiesta di sospensiva avanzata dal primo cittadino lunigianese, Egidio Pedrini, ex parlamentare di Udeur e Idv, ma nato tra i giovani democristiani, cresciuto nella sinistra Dc, “irruenta e intellettuale, quasi anarchico” come si definisce lui, e che infatti in campo di beni comuni è più rosso di Che Guevara.
Zeri è l’unico Comune su 288 in tutta la Toscana che ha conservato proprietà e gestione diretta delle risorse idriche. Da fine 2004 vede arrivare le diffide della Regione, siamo a sette, in cui Firenze chiede in sostanza di sganciare gli acquedotti, perché così vuole la legge nazionale: i comuni montani sotto i mille abitanti possono tenersi gli acquedotti, quelli sopra devono consegnarli e entrare nel servizio idrico integrato. Zeri di abitanti ne ha 1095, quasi tutti anziani peraltro. Ma nulla, Zeri non molla. E continua a tenersi la proprietà delle sue acque.
A dicembre l’ultima diffida in cui la Regione minaccia di mandare pure un commissario a prenderseli, gli acquedotti. Commissario che Zeri, peraltro, si sarebbe dovuta pure pagare. Da qui il ricorso al Tar del sindaco in cui chiedeva in sostanza di lasciare il commissario dov’è, a casa. E bingo. Il Tar gli ha dato ragione.
Nel frattempo infatti è uscita una nuova legge: la 221 del 22 dicembre del 2015 la quale nell’articolo 62, dice che non solo i Comuni montani sotto i mille ma anche i Comuni montani sopra i mille con le acque di particolare pregio possano tenersi gli acquedotti. «Noi sosteniamo che rientri in questa specie», commenta il sindaco lunigianese, «e lo sosterremo fino all’ultimo». La decisione quindi arriverà a maggio, quando, dopo incontri, analisi, riflessioni e chi più ne ha più ne metta, si capirà se le acque Zeri siano effettivamente di particolare pregio e se quindi il Comune possa tenersele tutte. Intanto però non andrà nessun commissario fiorentino nel comune della Lunigiana. Le acque di Zeri rimangono, per ora, di Zeri. La sentenza invece arriverà a maggio.