Il Tirreno

Al museo del marmo le sculture realizzate dai non vedenti

di Cinzia Chiappini
Al museo del marmo le sculture realizzate dai non vedenti

Concluso alla Pemart il simposio d’arte “Le mani per creare” Parlano i protagonisti: è stata un’esperienza straordinaria

26 agosto 2014
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CARRARA. Si è concluso “Le mani per creare”, il simposio di scultura che ha visto protagonisti artisti non vedenti. L’iniziativa, che mostra come l’utilizzo del marmo di Carrara possa avere coniugazioni inaspettate, è stato ospitato dai laboratori di Pemart e patrocinato dal Comune. Le sette opere realizzate sotto la direzione del maestro Felice Tagliaferri e con l’aiuto degli allievi della Scuola del Marmo, andranno a comporre una mostra che verrà allestita al museo del marmo di Carrara.

Dalla montagna al piano, dal simposio alla mostra: è questo il viaggio che da qui a breve affronteranno le straordinarie opere realizzate dai 7 artisti, quasi tutti neofiti della scultura con il marmo, che hanno partecipato alla seconda edizione di “Le mani per creare”, il simposio, unico al mondo, riservato a scultori non vedenti. La manifestazione che si è tenuta negli spazi della ditta Pemart, della famiglia Petacchi, dal 18 al 24 agosto ha avuto anche il sostegno di Chiesa dell’Arte delMuseo Tattile Omero e dell'Unione Italiana Ciechi. Per una settimana, un gruppo di artisti non vedenti, italiani e stranieri, quasi tutti esordienti, si sono avvicinati alla scultura del marmo, con l’aiuto di sette studenti della scuola del Marmo e sotto la direzione di Felice Tagliaferri, Chiara Imperiali e Roberto Domina: ne è nata una serie di opere uniche, che verranno presto esposte al Museo del Marmo di Carrara.

«Vorrei che tutti gli scultori di Carrara le vedessero, questi interpreti hanno vinto una sfida con se stessi, cimentandosi con quella che viene considerata l’arte visiva per eccellenza», ha commentato Giovanna Bernardini, assessore alla Cultura del Comune di Carrara, che ha annunciato l’allestimento di qui a breve di una mostra al Museo del Marmo, realizzata proprio con le opere di “Le mani per creare”. Un’esperienza quella del simposio che ha entusiasmato i sette artisti partecipanti, tra cui anche una “veterana”.

«Ho trovato amici che già conoscevo e grazie all’esperienza della precedente edizione avevo un po’ più di dimestichezza con la fresa e il martello pneumatico, o meglio almeno non sono partita con la paura» sorride Lucilla D’Antillo, che aveva già partecipato alla prima edizione di “Le Mani per Creare”.

«Io sono un’esordiente ma i ragazzi della Scuola del Marmo sono stati bravissimi e ci hanno insegnato come usare tutti gli strumenti. Di solito lavoro la creta e pensavo che il marmo fosse una cosa insormontabile, ma ho visto che con la buona volontà ci si può riuscire» commenta l’artista carrarese Rossana Leonardi. Altrettanto entusiasta Selma Zengin, giovane artista turca, arrivata a Carrara proprio per partecipare a questo simposio.

«E’ il mio primo lavoro col marmo, di solito uso la creta. E’ stata un’esperienza straordinaria, non solo dal punto di vista artistico ma anche per gli amici che ho incontrato… sono turca e sono venuta qui proprio per questo evento».

Ecco l’elenco delle opere realizzate per la seconda edizione del simposio “Le mani per creare”.

“Il riso di Madre Teresa di Calcutta” di Andrea Bianco; “Human Face and wine cup” di Selma Zengin; “Forma Vegetale” di Luigi Turati; “Prossima generazione” di Lucilla D’Antillo; “Il pane della vita” di Rossana Leonardi; “Natura violata”di Rosella Frittelli e Amniotika di Silvia Galli.

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