Il Tirreno

La petizione contro le cave “conquista” la Germania

La petizione contro le cave “conquista” la Germania

MASSA. Arriva anche in Germania la petizione in difesa delle Alpi Apuane lanciata su avaaz.org da Giulio Milani e si classifica fra le prime quattro più cliccate (e firmate) nel sito tedesco. La...

31 gennaio 2014
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MASSA. Arriva anche in Germania la petizione in difesa delle Alpi Apuane lanciata su avaaz.org da Giulio Milani e si classifica fra le prime quattro più cliccate (e firmate) nel sito tedesco. La richiesta lanciata nella petizione è chiara: «Chiudere le cave in quanto causa di disastro ambientale e convertire l’economia in forme sostenibili».

Richiesta radicale che sta attirando numerosi sostenitori in diverse parti del mondo. Circa 8.800 le firme raccolte in tre mesi in Italia, Spagna, Francia, Canada, Australia e, appunto, in Germania. La sensibilità dei tedeschi alla tematica non è nuova: nel 2012 Der Spiegel, uno dei quotidiani europei più letti, ha pubblicato un’ intervista a Elia Pegollo, anima del movimento “Salviamo le Alpi Apuane” che da vent’anni ormai lotta contro le cave chiedendo la riduzione della estrazione del marmo e la creazione di posti di lavoro alternativi di lavoro. L’articolo del quotidiano tedesco, dal titolo “Alpi saccheggiate. Perché le famose montagne del marmo di Michelangelo finiscono nei tubetti di dentifricio come abrasivo”, denunciava non tanto l’assenza di normative nel settore, quanto la loro sistematica violazione, avvallando quindi la tesi di Pegollo e definendo il caso Alpi Apuane «il peggior disastro ambientale d’Europa». Definizione ripresa da Giulio Milani nella petizione che adesso spopola tra i tedeschi. È, dicevamo, fra le prime quattro sul sito tedesco. Prima è quella contro le olimpiadi in Russia, seguita dalla richiesta di scarcerazione della donna austriaca arrestata a Dubai per aver denunciato uno stupro. Al terzo posto una petizione contro la povertà.

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