Il Tirreno

Lucca

Lucchese, Bulgarella ha un sogno: «Vincere la Coppa di serie C»

di Luca Tronchetti
Andrea Bulgarella patron della Lucchese
Andrea Bulgarella patron della Lucchese

Il patron pensa alla prossima stagione. Due i punti fermi: Gorgone e Morgia

08 febbraio 2024
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LUCCA. Il sogno è vincere la Coppa Italia di serie C e al contempo conquistare una posizione, anche tra quelle di seconda fila, nella griglia dei playoff per poi programmare la prossima stagione partendo da due punti fermi: Giorgio Gorgone per la prima squadra, Massimo Morgia per il settore giovanile. È carico ed entusiasta come nei momenti migliori il presidente Andrea Bulgarella soddisfatto per la vittoria della sua Lucchese e sicuro del valore dell’organico che, con i dovuti aggiustamenti nella prossima stagione, saprà essere competitivo: «Innanzitutto voglio tranquillizzare gli sportivi sul mio stato di salute. Ho passato un periodo in ospedale ma adesso sto bene, sono carico e lavoro a pieno regime per la mia impresa e per la Lucchese. Sono sempre stata una persona positiva che guarda al futuro con ottimismo e che ha combattuto e vinto ogni battaglia. Quando ho preso questa società l’ho fatto perché voglio vincere e riportare questo club dove merita».

Siamo a febbraio: cosa chiede alla squadra e all’allenatore nell’immediato?

«Il regalo più bello sarebbe la conquista della Coppa Italia di serie C. Portare in bacheca il primo trofeo della mia gestione lo ritengo possibile. Andremo a Padova con il vantaggio di un gol e questi giocatori possono riuscire ad approdare alla finalissima. Siccome sono un sognatore vincere quella competizione, al di là del prestigio e della considerazione a livello nazionale, porterebbe la Lucchese a saltare alcuni turni di playoff arrivando alla fase finale con maggiore energia da spendere e chissà….il pallone è tondo e le sorprese possono sempre accadere. Il campionato? La classifica ci permette di sperare di raggiungere le posizioni di rincalzo della post season. Sono certo che con i nuovi innesti e le capacità dell’allenatore riusciremo ad entrare nelle prime dieci posizioni. Certo, partendo da così lontano la possibilità di vincere sono poco superiori all’1%, ma dobbiamo provarci sempre».

Supponiamo che la stagione sia terminata oggi e la Lucchese debba disputare il prossimo campionato in serie C. Da chi ripartirebbe?

«Giorgio Gorgone. Lo considero alla stregua di un nipote: mi ricorda tanto Ignazio mio (Arcoleo, ndr) che è stato allenatore del Trapani dal 1992 al 1995. È una persona umile, capace di fare gruppo, che insegna calcio e cerca con l’allenamento quotidiano di migliorare i singoli creando un gioco offensivo. Avete visto i progressi di Yeboah? E la personalità di un ragazzino come Cangianiello? È un maestro di calcio capace di far crescere i giovani. La Lucchese è la squadra che tira più in porta di tutta la Lega Pro. Adesso deve capitalizzare le occasioni. Ho talmente fiducia in Gorgone che voglio proporgli di allungare il contratto: da due a tre anni. E la prossima stagione dovrà indicarmi i giocatori necessari nei ruoli per migliorare questo organico e cercare di vincere il campionato. La seconda persona che mi tengo stretto è Massimo Morgia, un maestro di calcio che può davvero darci un grande mano a rifondare il settore giovanile. Una persona perbene e genuina che ho conosciuto trent’anni fa quando allenava il Marsala e il Palermo e con cui è nata subito una bella amicizia. Lui ha carta bianca. Tutti in società debbono lavorare sul suo programma. Deve ricrearsi intorno alla Lucchese un clima di amicizia e collaborazione con tutte le formazioni giovanili della provincia. Morgia possiede umiltà, passione e competenza per portare a termine una missione che avrà bisogno di anni perché un settore giovanile non lo si crea in poco tempo. Dico la verità: mi piacerebbe coinvolgere, almeno per dare alla società un vivaio che possa formare giocatori per la prima squadra, l’imprenditoria locale. Presto spero di avere un colloquio con un ex calciatore della Lucchese, che ho già contattato, che ritengo fondamentale, una sorta di trait d’union, per riuscire ad operare una sinergia con il tessuto economico».

Quando la rivedremo allo stadio?

«Spero in tempi brevissimi. Qualcuno non è rimasto soddisfatto del mercato? Non voglio far polemica e sono contento di aver preso la società. Tuttavia non nego che abbiamo dovuto far fronte a elevati pagamenti contributivi, legati anche al Covid, che non erano stati messi in conto. Ma onoreremo tutti i nostri impegni».


 

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