Il Tirreno

Lucca

Farinelli, re dei massaggi. «Sognavo la Coppa Davis»

di Michele Masotti
Nella foto scattata a Malaga ecco Luca Farinelli, 34 anni, di Gallicano, fisioterapista degli azzurri del tennis che hanno vinto dopo 47 anni la Coppa Davis riportando in Italia la prestigiosa insalatiera d’argento
Nella foto scattata a Malaga ecco Luca Farinelli, 34 anni, di Gallicano, fisioterapista degli azzurri del tennis che hanno vinto dopo 47 anni la Coppa Davis riportando in Italia la prestigiosa insalatiera d’argento

29 novembre 2023
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BORGO A MOZZANO. C’è anche un pizzico di Garfagnana nell’Italtennis, capitanata dal livornese Filippo Volandri e guidata in campo dal “barone rosso” Jannik Sinner, capace di riportare in patria dopo 47 anni la Coppa Davis grazie al 2-0 ottenuto sull’Australia. Nello staff atletico-sanitario azzurro figura, ormai in pianta stabile dal 2013, il fisioterapista di Gallicano Luca Farinelli. Le sue mani si occupano dei migliori tennisti italiani, accompagnandoli in tutti i più importanti tornei del circuito. All'indomani del trionfo di Malaga, nuova "Mecca" della racchetta tricolore dopo Santiago del Cile (teatro della prima insalatiera d'argento conquistata nel 1976), il 34enne gallicanese è tornato subito al lavoro nel suo studio di fisioterapia “My Physio” in quel di Borgo a Mozzano. «Credo che non ci siano parole adatte per spiegare le emozioni provate la scorsa settimana- racconta al Il Tirreno Farinelli –. Sono state tre partite oserei dire leggendarie. A partire dal successo in rimonta sull’Olanda, passando per il 2-1 sulla Serbia con le vittorie ai danni di Djokovic fino al 2-0 decisivo sull'Australia. Senza scordare come, durante le fasi di qualificazione di Bologna, eravamo con un piede e mezzo fuori dalla competizione. Tutti insieme abbiamo fatto diventare realtà un sogno che, per quanto mi riguarda, coltivavo dal marzo di 10 anni fa quando andai al seguito, per la prima volta, della formazione di Davis nella trasferta canadese di Vancouver». Decisivo fu l’incontro al centro tecnico federale di Tirrenia con il compianto Pierfrancesco Parra, all’epoca direttore sanitario delle nazionali, a cui Farinelli dedica il memorabile successo. «Mi sarebbe piaciuto condividere questa soddisfazione con chi ha creduto per primo nel sottoscritto.- ammette il fisioterapista - Parra è stato un papà a livello professionale. I suoi preziosi insegnamenti sono stati fondamentali per la mia crescita. A due anni dalla sua scomparsa, la Coppa Davis vinta è dedicata a lui». Al di là delle qualità tecniche degli azzurri Farinelli, che nei circuiti Atp e Wta aveva seguito Sara Errani e Fabio Fognini (due big del tennis), rimarca la forza del gruppo. «Siamo una grande famiglia- spiega - Sebbene siano poche le settimane nel calendario mondiale, l'atmosfera che si respira tra tutte le componenti è magica. Musetti, Sinner, Arnaldi, Sonego e Bolelli, il senatore del gruppo, sono bravissimi ragazzi che danno l'anima per la maglia azzurra. Anche il capitano Volandri, poi, trasmette la sua energia e l’attenzione ai dettagli: un team fondato sull'amicizia». Il 2024 avrà come appuntamento clou le Olimpiadi di Parigi. «Conquistare la prima medaglia del tennis azzurro sarebbe un altro grande risultato. Voglio ringraziare i giocatori, staff tecnico e la componente medica-atletica formata da Francesco Paperini, Claudio Zanetti, il dottor Luca Semperboni e la dottoressa Elisabetta Parra per l’indimenticabile avventura vissuta in Spagna. Così come sono grato alla famiglia, alla compagna Chiara e alla piccola Ginevra per il supporto in questi 10 anni di viaggi inseguendo un sogno». 
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