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Le Mura, addio alla serie A: nessun imprenditore si è fatto vivo

di Alessandro Petrini
Le Mura, addio alla serie A: nessun imprenditore si è fatto vivo

Dopo 13 anni e uno scudetto nel 2017, la società costretta a iscriversi alla B

01 giugno 2023
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LUCCA. Dopo 13 stagioni nella massima serie, uno scudetto conquistato nel 2017, i conti in ordine e il diritto a partecipare sul campo alla quattordicesima stagione consecutiva in A1 femminile, la storia di vertice del Basket Le Mura sembra essere vicina all’epilogo. Il primo grido di allarme era stato lanciato il 26 aprile scorso con la conferenza stampa al Palatagliate in cui i dirigenti biancorossi avevano spiegato una situazione che si era complicata con la scelta della Fip di passare al professionismo obbligando quindi tutte le società a organizzarsi come società a responsabilità limitata e a considerare anche gli oneri previdenziali negli ingaggi delle giocatrici. Un cambio epocale che ha fatto lievitare inevitabilmente i costi di gestione che per una squadra come Lucca sarebbero passati dagli attuali 450mila euro a stagione, ad almeno 650/700mila euro necessari per far fronte a tutti gli impegni. In quella sede poi si diceva anche che c’era bisogno di forze nuove per supportare quei dirigenti che ormai da svariate stagioni si sobbarcavano l’intero peso della situazione. Si era deciso pure di darsi un mese, arrotondando si sarebbe pensato di arrivare almeno alla fine di maggio. Ma tutto è passato in maniera poco fruttuosa. Nessun imprenditore si è fatto avanti e poche persone si sono realmente interessate alle sorti della società. Tra queste c’è stato un tavolo aperto dall’assessore allo sport Fabio Barsanti che però non ha dato risultati concreti almeno per quanto riguarda la possibilità di continuare a partecipare al massimo campionato, lo stesso è successo con gli incontri con i consiglieri di opposizione Francesco Raspini e Chiara Martini. Nel frattempo giocatrici e staff che fino a un mese e mezzo fa difendevano i colori biancorossi, si sono liberati e accasati in nuove situazioni. Maria Miccoli è già stata ufficializzata a Ragusa mentre coach Luca Andreoli dovrebbe accasarsi a Costa Masnaga, che ha appena perso la finale di A2 contro Milano. Il Basket Le Mura quindi in questo momento è come uno scatolone vuoto, con i conti in ordine e il diritto a iscriversi alla A1, ma senza niente al proprio interno e soprattutto senza l’energia necessaria ad adempiere a obblighi federali più stringenti. Non è un caso infatti che la stessa sorte sia già toccata a Crema, che dopo aver disputato i playoff ha ceduto il titolo a Roma, e probabilmente anche a Moncalieri, che probabilmente cederà il titolo sportivo, forse alla retrocessa Brescia. La storia del Basket Le Mura ha però le carte in regola per proseguire, magari ripartendo da un altro livello. Il primo passo da fare è capire se ci sono altre società interessate a un titolo di A1. I primi nomi potrebbero essere Castelnuovo Scrivia e Costa Masnaga, ma non è detto. Poi ci sarà da capire a quale livello riposizionarsi. Difficilissimo pensare a una A2. Molto probabile invece che ci si rivolga alla federazione regionale per chiedere l’ammissione d’ufficio alla B.
 

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