Il Tirreno

Lucca

La Lucchese è di Andrea Bulgarella, l’imprenditore ha rilevato il 100%

di Michele Masotti
Alessandro Vichi e Andrea Bulgarella
Alessandro Vichi e Andrea Bulgarella

Ieri l’annuncio ufficiale: «Vogliamo puntare molto sul settore giovanile»

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LUCCA. Da grandi poteri derivano grandi responsabilità. Specie in una piazza come Lucca, assente da 24 anni da quell’isola felice chiamata Serie B. Lo sa benissimo Andrea Bulgarella, un sognatore con i piedi per terra come ama definirsi, da ieri pomeriggio nuovo proprietario, tramite l’omonimo gruppo, del 100% delle quote della Lucchese. Una scelta di prendere l’intero pacchetto societario maturata, a sorpresa, ieri mattina per programmare in anticipo il nuovo corso rossonero, incentrato sulla costruzione di una formazione competitiva e sullo sviluppo del settore giovanile. Dopo il secondo fallimento della Lucchese, quello del 2011, quel vivaio, capace in passato di sfornare talenti a ripetizione (vedi Igli Vannucchi, Marco Rossi, Francesco Marianini e Giovanni Di Lorenzo solo per citarne alcuni), non era mai ripartito.

Questo cambio al vertice ha portato alla nomina di un nuovo consiglio d’amministrazione di cui sarà presidente Alessandro Vichi . Ray Lo Faso (direttore generale del Gruppo Bulgarella) è il nuovo Ad, con la presenza dello stesso Bulgarella e Giovanni Mangiarano, in pole position per diventare a fine campionato il nuovo direttore generale rossonero. Gli altri dirigenti come il ds Daniele Deoma e il dg Mario Santoro rimarranno in carica sino al termine della stagione.

«Non sono venuto qua per essere un padrone – spiega Bulgarella – ringrazio per il lavoro svolto i soci che mi hanno preceduto: in questi quattro anni hanno ottenuto grandi risultati. Spero che possano rimanere pure in futuro al nostro fianco. Lucca è una città straordinaria, ricca di eventi internazionali ma che manca di una squadra importante. Per natura, non prometto nulla ma bisogna essere ambiziosi per migliorarci. Come investire nel settore dal settore giovanile partendo, se necessario, dall’impiantistica. Sento di avere una grande responsabilità nei confronti dei tifosi».

Grande appassionato di calcio, Ray Lo Faso ha sottolineato l’importanza di un costruire un vivaio di qualità: «Il settore giovanile sarà al nostro centro. A tal proposito, stiamo già valutando alcune aree per nuove strutture e realizzare una foresteria. Dobbiamo avere una società forte, viatico indispensabile per coltivare certe ambizioni». Al Real Collegio, location di questa presentazione bis, i volti sono tutti distesi: dagli assessori Barsanti, Minniti, Buchignani al capo di gabinetto Beniamino Placido, passando per lo sponsor Davide Cavalli (sarà un prossimo dirigente) per arrivare agli emozionati Bruno Russo, Mario Santoro e Alessandro Vichi.

Assente giustificato Daniele Deoma: il ds rossonero si trova ancora in Sicilia dopo la recente scomparsa del suocero. «Sono stati anni tesi, nei quali non sono mancati passione, orgoglio e lavoro – chiosa Vichi – siamo moralmente sereni perché abbiamo messo noi stessi in questa esperienza. Un grazie a Santoro, Deoma, Russo, Giovanni Mei e Gabriele Baraldi».

In una giornata importante per il futuro della Lucchese, anche il passato glorioso del club è tornato a riecheggiare. Tribuna e gradinata del Porta Elisa sono state rispettivamente intitolate a Erno Erbestin, allenatore che condusse i rossoneri per la prima volta in A, e al leggendario centravanti Danilo Michelini.


 

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