Maxi rissa a Lucca dopo un inseguimento per 30 chilometri: obbligo di dimora per i sette giovani coinvolti
Il gip revoca i domiciliari, ma vieta di uscire dalle 21 alle 7: ecco come sarebbe nata l’intera vicenda
BORGO A MOZZANO. Il giudice delle indagini preliminari Simone Silvestri ha sciolto la riserva nei confronti dei sette giovani di età compresa tra 19 e 22 anni e del sessantacinquenne lucchese arrestati dai carabinieri con l’accusa di rissa aggravata avvenuta a Diecimo alle 7,20 di domenica mattina, 30 novembre, dopo un inseguimento protrattosi per 30 chilometri.
Le misure
Il gip ha revocato gli arresti domiciliari nei confronti degli otto indagati sottoponendoli alla misura alternativa dell’obbligo di dimora nei comuni di Bagni di Lucca – per cinque giovani residenti nelle frazioni limitrofe – e di Lucca – per il padre e i due fratelli residenti a San Pietro a Vico. Misura aggravata dal divieto, imposto dal giudice, del divieto – se non per ragioni legate a motivi di lavoro o di salute – di uscire dall’abitazione in una fascia oraria compresa tra le 21 di sera e le 7 del mattino. Tutti i soggetti sono già stati interrogati. Eccezion fatta per uno di loro, tutti si sono avvalsi della facoltà di non rispondere alle domande del gip.
Al sessantacinquenne di S. Pietro a Vico – presidente dei una cooperativa che si occupa di disabili – il provvedimento di obbligo di dimora per rissa aggravata è stato notificato dai carabinieri, che hanno inviato gli atti al sostituto procuratore Sara Polino, direttamente all’ospedale Cisanello di Pisa dove lunedì 1 dicembre è stato sottoposto a un intervento di chirurgia maxillo facciale con prognosi superiore ai 40 giorni. Anche uno dei suoi figli ha riportato fratture costali.
Auto distrutte
La vicenda sarebbe scaturita per futili motivi (pare, stando agli inquirenti, a causa di pesanti apprezzamenti a una ragazza in una discoteca a Pian di Coreglia), ma tutto è degenerato fuori dal locale quando quattro giovani residenti a Bagni di Lucca a bordo di una Panda avrebbero seguito la Peugeot Station Wagon del ragazzo di San Pietro a Vico che stava rientrando a casa con la fidanzata.
Spaventato ha raccontato tutto al padre che, in pigiama, è uscito e con i due figli si è messo alla guida della vettura e all’inseguimento della Panda. Nel frattempo i quattro ragazzi della Media Valle hanno telefonato a un loro coetaneo di origine nordafricana, anche lui a Bagni di Lucca, che ha preso la Peugeot nera della madre e si è diretto e verso Lucca in difesa degli amici.
Lo scontro fra auto
A Diecimo le due Peugeot si sono scontrate frontalmente (entrambe le auto non erano marcianti) e gli occupanti, oltre a coloro che viaggiavano nella Panda, sono scesi dagli abitacoli e hanno iniziato a menar le mani. Ad avere la peggio – sulla base dei riscontri medici – il padre lucchese e uno dei figli anche perché la banda di Bagni di Lucca era più numerosa e uno di loro è un pugile dilettante. Alcuni, tra l’altro, hanno precedenti di polizia. Provvidenziale l’intervento dei carabinieri – con diverse auto da Borgo a Mozzano, Castelnuovo e Lucca – che hanno evitato conseguenze più gravi.
